Yevgeny Balitsky, nominato a maggio governatore dell'oblast di Zaporizhzhia controllato dai russi lo aveva detto, ieri: a Rafael Grossi e agli altri membri della missione dell'AIEA non sarebbero stati forniti permessi speciali per accedere in territorio russo e così è stato. Stamani hanno dovuto attendere in fila per passare il check point russo.

Oltre a questo, secondo quanto riportato dall'altro governatore dell'oblast di Zaporizhzhia in mano all'Ucraina, Oleksandr Starukh, i russi stamani hanno effettuato bombardamenti lungo il tragitto concordato che la delegazione dell'AIEA avrebbe dovuto percorrere.

Comunque, gli esperti dell'AIEA sono poi giunti alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. A darne conferma è stata una nota di  Energoatom, l'operatore che gestisce gli impianti nucleari ucraini.

La missione dell'AIEA rimarrà nella centrale di Zaporizhzhia fino al 3 settembre, secondo quanto avrebbe dichiarato il direttore generale Rafael Grossi, per poi aggiungere che la questione di una presenza permanente di osservatori sarebbe stata trattata successivamente.

Finché la missione è in corso, è improbabile che i delegati possano rilasciare dichiarazioni di ciò che stanno riscontrando. Pertanto, se ne dovrà attendere il rientro a Vienna prima di conoscere le loro valutazioni in una relazione che difficilmente incolperà dei bombardamenti l'uno o l'altra parte in conflitto, concentrandosi quasi per certo su quanto l'impianto nucleare sia o meno sicuro, includendo le condizioni di lavoro di coloro che ogni giorno sono impegnati a garantirne il corretto funzionamento.


Ma la missione dell'AIEA non ha interrotto la guerra in atto... anzi. Secondo Kiev, Putin avrebbe ordinato alle sue truppe di occupare l'intero oblast di Donetsk entro il 15 settembre.

Sul fronte opposto l'Ucraina continua però a tenere saldamente le posizioni nel nord-est del Paese, mentre tenta di avanzare al sud, dove il primo obiettivo militare sembra essere quello di prendere in scacco i 20mila russi schierati sulla sponda nord del fiume Dnipro, nei confronti dei quali Kiev sta tentando di bloccare tutte le vie di rifornimento e fuga.

Per questo motivo, oggi è stato colpito anche il ponte delle centrale idroelettrica di Kakhovka, una cinquantina di Km in linea d'aria a nord del ponte Antonovsky, altro obiettivo colpito più volte dall'artiglieria ucraina.