L'Autorità nazionale per le autorizzazioni dei materiali di armamento dovrebbe finalmente bloccare le esportazioni di armi italiane verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, non solo in relazione ai nuovi contratti ma anche alle forniture già autorizzate.

Questo, almeno, in base a quanto dichiarato dal vicepremier Di Maio, dopo il Consiglio dei Ministri che si è tenuto giovedì 11 luglio.

La decisione in seguito al conflitto in atto nello Yemen, dove per l'appunto una delle due parti in guerra è rappresentata da una coalizione a guida saudita, in cui finora si sono registrati oltre 19mila raid aerei che hanno causato devastazioni e lutti sorattutto tra i civili con più di 7.500 bambini, secondo le Nazioni Unite, rimasti uccisi o feriti.

«È molto importante che la decisione annunciata dal Vice Premier venga estesa a tutte le tipologie di armi, non soltanto ai missili e alle bombe d'aereo come previsto dalla mozione approvata dalla Camera il 26 giugno scorso. Chiediamo inoltre che il blocco delle esportazioni comprenda tutti gli attori, statali e non, coinvolti nel conflitto e non solo Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

Auspichiamo, infine, che l'Italia, già dal prossimo Consiglio Europeo del 15 luglio, si faccia promotrice di un'iniziativa per un embargo UE sugli armamenti diretti verso il conflitto in Yemen e chiediamo alle istituzioni del nostro Paese di intraprendere azioni concrete a livello globale per sostenere gli interventi umanitari in favore dei bambini e della popolazione dello Yemen», ha così commentato l'annuncio di Di Maio Filippo Ungaro, portavoce per l'Italia di Save the Children.