I gestori dei lidi balneari della riviera di Ponente hanno incontrato questa mattina a Palazzo dell’Aquila il Sindaco Midili non tanto per fare il punto sulla nuova stagione estiva, che praticamente è ormai alle porte, quanto per evidenziare le difficoltà, che si ritrovano ad affrontare per l’elevato importo delle bollette ricevute, riguardanti principalmente il servizio di igiene urbana. Addirittura molti sarebbero in ritardo di diverse annualità e qualcuno si è visto raddoppiare, vista la morosità anche l’importo iniziale, ritrovandosi con cifre rilevanti da dover versare alle casse comunali.
“I lidi non possono essere considerati beni di lusso; – è stato detto – forniamo servizi e lavoriamo solo un paio di mesi all’anno. Sappiamo che le tasse vanno pagate; ma non bollette di questo importo”.
Altri hanno affermato di aver presentato ricorso alla Commissione Tributaria avverso gli importi notificati, aprendo così un contenzioso col Comune; in ciò sostenuti dalle associazioni di categoria, che sostengono che la tassa sui rifiuti attinente alle attività balneari viene calcolata tenendo conto non solo degli spazi effettivamente occupati dall’attività di ristorazione di pertinenza dei lidi; ma di tutto l’arenile.
Questo fa sì che, aumentando la superficie presa in esame per il calcolo dell’imposta, aumenti a dismisura anche l’importo della tassa stessa. Da qui la richiesta di ridiscutere i termini della questione “per far sì che tutti paghino le tasse; ma paghino il giusto”.
Midili, nel premettere che le bollette notificate riguardano la precedente fase amministrativa (“da quando mi sono insediato mi sono limitato a far trasmettere quelle che altri hanno dimenticato di inviare”) ha spiegato che i lidi non sono sicuramente considerati “beni di lusso” e le tariffe sono previste dalla legge.
“Il Comune definisce solo il costo del servizio, non la tariffa fissata da una legge del 1997. Nel caso dei lidi applichiamo anche uno sconto del 25 per cento collegandolo proprio alla stagionalità. Per le bollette del passato gli importi sono aumentati, anche del 100 per cento, proprio quale sanzione per morosità. Per il futuro cercheremo di trovare qualche soluzione, qualora questa sia possibile, muovendoci sempre nell’ambito della normativa che non può essere assolutamente derogata”.