Esteri

Il parere degli analisti cinesi sulla visita di Putin al forum della Nuova Via della Seta

La scorsa settimana Pechino ha ospitato il terzo forum dedicato alla Nuova Via della Seta. Hanno partecipato diversi premier e capi di Stato, fra cui quelli dell’Egitto, dell’Argentina, del Kenya, dell’Ungheria, dell’Indonesia. Ci è andato anche il presidente russo Vladimir Putin, che a latere dell’evento ha conferito col suo omologo cinese Xi Jinping.

Questo incontro al vertice ha suscitato reazioni in Occidente, sia a livello emotivo sia prettamente politico e strategico. In molti si chiedono quale tipo di alleanza vogliano formare Cina e Russia e quanto stretta, se solamente commerciale o anche militare.

Gli esperti cinesi danno una grande rilevanza alla visita di Putin e allo sviluppo delle relazioni sino-russe, ma senza alcuna minaccia implicita o esplicita all’Occidente, anzi sempre nell’ottica della cooperazione. A loro volta notano il senso di timore che pervade il governo americano quando si tratta di valutare le prospettive dell’Eurasia.

Secondo Wang Yiwei dell’Università Renmin, la colpa degli USA è di voler restare egemoni in un senso ancorato al XX secolo, costringendo gli “alleati” europei a fare non i loro interessi, ma quelli di Washington e non i propri.

Li Haidong dell’Università degli Affari Esteri della Cina descrive gli USA come minaccia all’equilibrio globale e vede in Mosca e Pechino le basi solide della stabilità e di relazioni corrette fra i Paesi più influenti del mondo.

Cui Heng, dell’Istituto Nazionale Cinese presso la SCO nota la crescita della consapevolezza nei vertici russi dell’importanza della Nuova Via della Seta e della collaborazione pratica fra Russia e Cina, nel senso di una prosperità comune del continente eurasiatico.

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Autore francescoflachi
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