Sono state fatte sbarcare all'alba le 40 persone da 17 giorni sulla Sea-Watch 3 che, poi, sono state portate nell'hotspot di Lampedusa dove hanno incontrato la capitana Carola, lí per l'identificazione, accolta con un applauso da quelli che a bordo lei chiamava "guests".

Un riconoscimento che, sicuramente, paga con gli interessi la scelta di Carola Rackete di entrare nel porto di Lampedusa, dopo che da tre giorni la nave era alla fonda a mezzo miglio dall'isola in attesa di istruzioni per l'attracco che nessuno si era mai sognato di dare.

La Sea-Watch 3 è rimasta per qualche minuto all'esterno del porto, bloccata da una motovedetta della Gdf, per poi procedere verso la banchina, dove ha attraccato, ignorando l'alt e le manovre di ostacolo da parte dei finanzieri, con la motovedetta che, alla fine, si è dovuta "arrendere" per non rimanere intrappolata tra la nave della Ong e la banchina.

Carola Rackete è stata prima fermata e poi arrestata, adesso è ai domiciliari, per violazione dell'articolo 1100 del codice della navigazione, resistenza o violenza contro nave da guerra, che prevede una pena dai 3 ai 10 anni di reclusione.

È stato il comandante della tenenza di Lampedusa delle Fiamme Gialle, Antonino Gianno, a prelevare la comandante a bordo della Sea Watch per poi notificarle in caserma il verbale di arresto. 

Per la Sea Watch, in base al decreto sicurezza bis è previsto il sequestro amministrativo e una sanzione da 20mila euro.


Un giorno ci verrà chiesto conto di tutto questo... Prima di tutto essere italiani! Riconoscersi cioè nei valori fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione. Valori di pace, solidarietà e inclusione che la nostra bandiera riassume. (Fabio Fazio)