Scienza e Tecnologia

Quando la scienza parla di Inquinamento, molti incompetenti sorridono e offendono. Purtroppo l’allarme è serio “i PM 2,5 uccidono”

Dott. Vincenzo Petrosino. Oncologo Chirurgo, Salerno - Da direttore e primo firmatario di ricerche pubblicate e accreditate scientificamente, mi ritrovo paradossalmente a dover continuamente spiegare a “incompetenti e non titolati a scrivere e parlare di argomenti che non conoscono” che purtroppo esiste un allarme serio in tutto il mondo e che alcune sostanze che sono presenti nel famoso PM 2,5 portano a morte e a seri danni alla popolazione.  Sembra facile oggi per chiunque deridere chi ha titoli per scrivere di scienza. Si sono persi quelli che io definisco "i livelli". I social permettendo a molti di scrivere anche con profili falsi e questo crea tanta, troppa confusione.

I social oggi sono comunque una fonte al quale attingono in molti, bisogna anche saper discernere il vero dal falso, comprendere se l'account di chi scrive è accreditato o meno per gli argomenti trattati.  Bisognerebbe davvero fare un po' d'ordine. Nessuno si permetterebbe  o potrebbe intervenire  in un congresso di medicina, se non accreditato a farlo. Sui social si lascia invece libertà di azione e spesso questo non va affatto bene.

La gente comune deve imparare a conoscere con parole semplici che i PM 2,5 sono presenti in tantissime situazioni ed è inutile sorridere se si fa sapere che il problema sono alcune realtà che "sembrano progresso", ma che invece ci stanno uccidendo e uccideranno se le generazioni future non interverranno.

Bisogna smetterla di sorridere e deridere la Scienza, oggi questi allarmi sono realtà. Il progresso come ho sempre scritto non può avere un prezzo, non può costare tumori , malformazioni, malattie tiroidee e cardiovascolari.

Fantastico vedere in Campania osannare, ad esempio, il nuovo aeroporto Costa d’Amalfi …. E nessuno sembra comprendere che i problemi che deriveranno dalla sua realizzazione sono reali per il territorio, gli umani e i prodotti della terra.

Credo che bisogna aspettare ancora un po' per fare comprendere ad una vasta schiera di "non competenti" che siamo ad un punto di non ritorno e ogni emissione dolosa e colposa deve essere mitigata per preservare la nostra specie e le nostre generazioni.

La terra come abbiamo scritto , è come una multiproprietà e va lasciata pulita per le generazioni future. La gente comune non vuole le malattie ma non vuole neppure cedere su alcuni punti e neppure a volte credere alla scienza alla quale poi si rivolge disperata per chiedere aiuto e non morire! 

Indeed, the earth and the environment in which we live is like a timeshare property, so we have a moral obligation to leave it clean – after “using” it – for the future generations. Petrosino.V. et al  Cancer Science & Research U.S.A 

La difficoltà che incontro è quella di ogni ricercatore che purtroppo racconta le cose con un poco di anticipo. I nostri studi lo hanno reso noto da anni e qualcuno sorride ancora, anzi mi etichetta con “catastrofico e gufo”. Cosa posso fare o dire se non sorridere e stare a guardare?

E’ di pochi giorni fa il report pubblicato su Lancet Planetary Health , è chiaro e preciso. Direi a tutti coloro che spesso parlano senza avere titoli per farlo di stare almeno in silenzio e meditare sulla propria imbecillità.

Ogni anno, più di un milione di decessi a livello globale è dovuto all’esposizione a breve termine, nella misura di ore o giorni, al particolato fine PM 2,5. Ne rende conto un nuovo report – pubblicato da The Lancet Planetary Health e condotto dalla Monash University di Melbourne – che evidenzia anche come in Asia si registrino oltre il 50% dei decessi attribuibili al PM2,5 a breve termine.Le ricerche condotte fino a oggi non hanno preso in considerazione i picchi di inquinamento, che possono avere un impatto sulle aree urbane più piccole e che possono derivare, per esempio, da incendi o altri eventi estremi che determinano un aumento notevole di concentrazione degli inquinanti per un breve periodo.Questo studio, invece, ha esaminato la mortalità e i livelli di PM2,5 in più di 13mila città di tutto il mondo per due decenni, fino al 2019, focalizzandosi sull’esposizione a breve termine a livello globale.I ricercatori hanno scoperto che respirare PM2,5 anche per poche ore e fino a pochi giorni, provoca oltre un milione di morti premature ogni anno, in tutto il mondo, in particolare in Asia e Africa. Inoltre, oltre un quinto di questi decessi, il 22,74%, si verifica nelle aree urbane. Nel dettaglio l’Asia rende conto del 65,2% della mortalità globale dovuta all’esposizione a breve termine di PM2,5, l’Africa del 17%, l’Europa del 12,1%, l’America del 5,6% e l’Oceania dello 0,1%.A causa dell’elevata densità di popolazione nelle aree urbane insieme agli alti livelli di inquinamento atmosferico “comprendere il carico di mortalità associato all’esposizione a breve termine al PM2,5 in tali aree è fondamentale per mitigare gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla popolazione urbana”, sottolineano gli autori.

Rimando alle nostre ricerche che sono scienza e non stregoneria. Bisogna  iniziare a  prendere coscienza e conoscenza  del grave problema.  Molti  vedono un mondo davvero diverso   lo stanno distruggendo egoisticamente, senza pensare a chi verrà dopo di noi. Il Governo ha consapevolezza di tutte queste cose, è anche complesso mettere al momento d'accordo opposti interessi, ma anche io ho chiesto di "iniziare a dare esempi" e ho proposto proprio il nascente aeroporto Costa D'amalfi che va mitigato al massimo rispettando,  senza se e ma, alcune regole di traffico. Purtroppo abbiamo i problemi Ilva, il Sulcis, petrolchimico, Basilicata, strutture aeroportuali e gli stessi aerei... insomma da qualche parte bisogna iniziare e comunque dovrà essere doloroso. Sembra davvero che a troppi questo non sia ancora chiaro. 



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Autore Vincenzo Petrosino
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