Economia

Record per la bilancia dei pagamenti con l'estero

Mentre le opposizioni e i media mandano foschi presagi sul governo, in vista della sposina manovra finanziaria di autunno, arrivano sul fronte dei conti pubblici alcune buone notizie che potrebbero rendere meno difficoltosa la ricerca dei circa 25 miliardi previsti per la manovra.

Qualche giorno fa l'agenzia delle entrate aveva pubblicato i dati sulle entrate fiscali dei primi sei mesi dell’anno, che parlano di 13,113 miliardi in più di entrate, rispetto allo stesso periodo del 2023. Un risultato che aveva smentito chi da tempo accusa il governo di strizzare l’occhio agli evasori. Ora Bankitalia fa sapere, che il saldo complessivo dei rapporti finanziari dell’Italia con l’estero degli ultimi 12 mesi, si conclude con entrate a favore per la nostra Nazione per ben 33,6 miliardi di euro, ovvero un avanzo pari all’1,6% del PIL.

Si tratta di un’ottima notizia (forse anche inaspettata almeno nei numeri) soprattutto alla luce del momento economico certo non favorevolissimo a livello di congiuntura internazionale, che certifica come il sistema Italia si stia rafforzando, ottenendo un importante incremento del saldo partite correnti con l’estero. Infatti,nel confronto con il precedente periodo (luglio 2022 – giugno 2023) che si era concluso con un deficit di 22,3 miliardi di euro, il miglioramento complessivo è pari a addirittura a 55,9 miliardi di euro in un solo anno.

Sono anche cresciuti gli investimenti diretti in Italia per un importo di 3,1 miliardi. 

Addirittura, il saldo merci è stato di 62,9 miliardi di euro. Tutto ciò si traduce in maggiore ricchezza concreta e reale per l’Italia e il suo sistema produttivo.

Nei dodici mesi terminanti a giugno 2024 il saldo corrente ha registrato un surplus di 33,6 miliardi di euro (1,6% del Pil), a fronte di un deficit pari a -22,3 miliardi nello stesso periodo del 2023. Questi sono i dati contenuti nel bollettino "Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull’estero". Nello specifico, il conto finanziario ha registrato acquisizioni di attività nette sull’estero per 44,5 miliardi (da investimenti netti per 8,6 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente). I saldi positivi degli "altri investimenti" (114 miliardi), degli investimenti diretti (4 miliardi), dei derivati (2,6 miliardi) e delle riserve ufficiali (2,2 miliardi) sono stati solo in parte controbilanciati dal saldo negativo degli investimenti di portafoglio (-78,3 miliardi). 

Le attività sull’estero dei residenti in Italia sono aumentate di 16,5 miliardi. Gli incrementi delle attività in "altri investimenti" (14,9 miliardi), degli investimenti diretti all’estero (1,3 miliardi), delle riserve ufficiali (0,5 miliardi) e dei derivati (0,4 miliardi) hanno più che compensato le lievi vendite nette di titoli di portafoglio (-0,6 miliardi), in particolare di titoli di debito.

«Il significativo miglioramento del saldo delle merci (62,9 miliardi, da -0,6) e quello, più contenuto, dei servizi (-5,3 miliardi, da -10,7) hanno più che compensato il passaggio in deficit del saldo dei redditi primari (-6,2 miliardi, da 5,8) e il lieve peggioramento del disavanzo dei redditi secondari (-17,9 miliardi, da -16,8)», spiega Banca d’Italia.

Insomma il sistema Italia, come già certificato da dati economici tutto sommato positivi e migliori rispetto alla media Ue, sembra, per il momento, non risentire ancora eccessivamente di un graduale lento peggioramento dei principali indicatori economici internazionali.

Autore Vincent Caccioppoli
Categoria Economia
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