Dopo l'esposizione del prezzo medio, prezzo record della benzina in un Self Service sull'A8: 2,7 euro/litro
Il prezzo della benzina ha raggiunto un nuovo record in Italia: 2,7 euro al litro in modalità self service, in un distributore all'altezza del chilometro 7,600 in direzione sud sull'autostrada A8 Varese-Milano. Ma non è tutto, infatti, il prezzo in modalità servito è ancora più alto: 2,8 euro al litro. Si tratta di un prezzo molto superiore alla media nazionale, che si attesta intorno a 1,9 euro al litro e superiore del 35% rispetto alla media autostradale, che si attesta a 2,017 euro al litro.
Le associazioni dei consumatori hanno reagito con indignazione e hanno chiesto l'intervento della Guardia di Finanza per verificare eventuali abusi o speculazioni da parte del gestore del distributore, l'area di servizio Villoresi Ovest.
Assoutenti ha annunciato che presenterà domani una segnalazione alle Fiamme Gialle, sostenendo che si tratta di una "pratica commerciale scorretta" e di una "violazione del codice del consumo". Questo è quanto dichiarato dal presidente Furio Truzzi:
"Vogliamo capire come sia possibile vendere un litro di benzina in modalità self a 2,722 euro al litro, e quali siano le motivazioni di un prezzo così astronomico e ben al di sopra della media dei distributori di zona.Per un pieno ad un'auto di media cilindrata, vuol dire spendere ben 136,1 euro, un salasso su cui la Guardia di Finanza dovrà fare luce, considerato che alla data odierna il prezzo medio della benzina in modalità self venduta in autostrada si attesta a 2,017 euro al litro. Questo significa che il distributore in questione applica prezzi più alti del 35 per cento rispetto alla media autostradale.Per tali motivi, e nell'esclusivo interesse degli automobilisti che attraversano l'A8, chiederemo alle Fiamme Gialle di effettuare una ispezione presso l'impianto, verificando i fatti così come riportati dal mass media e acquisendo la documentazione utile a capire come sia possibile vendere la benzina a listini così elevati".
Ad inizio agosto, il ministro delle Imprese e del Made in Italy - i (post) fascisti sono sempre pieni di risorse in fatto di nomi - aveva trovato un nuovo colpevole in relazione all'alto costo del carburante: le società di raffinazione. Non poteva essere altrimenti visto che adesso, secondo le geniali soluzioni del governo Meloni, i gestori delle pompe di benzina non avrebbero potuto esser responsabili di rincari, visto che erano vincolati dall'esporre cartelli con il prezzo minimo!
A proposito, per quanto riguarda il prezzo del greggio, venerdì Brent e WTI avevano chiuso in calo, confermando la diminuzione del prezzo iniziata a partire dal 1 agosto.