Nell'assemblea generale di primavera che si è svolta in remoto dal 16 al 18 giugno, i vescovi degli Stati Uniti  (United States Conference of Catholic Bishops), con 168 voti a favore, 55 contrari e 6 astenuti, hanno approvato a maggioranza il punto 7 dei temi che costituivano l'agenda dei loro lavori, assegnando così alla Commissione per la dottrina di procedere con la stesura di un documento formale sul significato dell'Eucaristia nella vita della Chiesa.

The full body of bishops also voted to task the Committee on Doctrine to move forward with the drafting of a formal statement on the meaning of the Eucharist in the life of the Church. Requiring a simple majority vote for approval, the action item passed with 168 votes in favor, 55 against, and 6 abstentions.

Il documento sul significato dell'Eucaristia nella vita della Chiesa è suddiviso in tre parti: “L'Eucaristia, un mistero da credere”, “L'Eucaristia, un mistero da celebrare” e “L'Eucaristia, un mistero da vivere”.

La terza parte, incentrata sulla cosiddetta coerenza eucaristica, include una riflessione sulla comunione ai politici che si dichiarano cattolici, ma che nel loro operato sostengono la libertà di scelta in materia di aborto, eutanasia e comunità Lgbtq.

Il documento, che dovrebbe essere redatto, in linea di principio già esiste ed è stato illustrato dal vescovo incaricato della Commissione della catechesi, mons. Andrew Cozzens, suggerito a suo tempo alla Commissione per la dottrina della fede della Conferenza episcopale Usa proprio dal presidente dei vescovi, Josè Gomez.

Gomez, quando Joe Biden fu eletto, oltre alle congratulazioni di rito inviò al neo-presidente un monito sulle sue politiche non in linea con la dottrina cattolica. 

Biden e  Nancy Pelosi, speaker della Camera e anche lei cattolica, sono finiti nel mirino dei vescovi conservatori che criticano le loro posizioni politiche in tema di diritti delle donne e degli omosessuali.

Dopo l'esito del voto di ieri, la Commissione per la dottrina guidata dal vescovo Kevin Rhoades di Fort Wayne-South Bend, Indiana, preparerà una bozza che dovrà poi essere votata dall'assemblea dei vescovi nel prossimo autunno.

La finalità pratica di tutto ciò? Evitare di dare la comunione - ovvero scomunicare - a coloro che non seguiranno alla lettera le indicazioni che daranno i vescovi americani .

Così il documento, al di là che dichiaratamente o meno prenda di mira i politici, inevitabilmente finirà per essere un documento politico e non certo di natura teologica o spirituale, con il risultato che mentre i bigotti ultraconservatori faranno festa, una parte dei pochi fedeli saluterà e si allontanerà dalla chiesa cattolica.

Il nunzio apostolico aveva esortato i vescovi americani a soprassedere al loro intento. Così non è stato e di certo il risultato non è un bello spettacolo, non solo per l'intento politico che ne è alla base, ma anche per le innumerevoli contraddizioni che ne conseguono.

Infatti, ad esempio, ai vescovi in odore di sovran-fascismo si potrà chiedere perché non abbiano espressamente dichiarato tra le loro perplessità relative a cosa il buon cattolico debba o non debba fare in politica il supporto alla pena di morte che in molti Stati Usa è tuttora in vigore. Secondo loro è compito del buon cattolico doverla promuovere e applicare?

Probabilmente, secondo tali illuminati prelati, il bravo politico cattolico americano, dopo aver evitato un aborto, "riconvertito" in eterosessuale un omosessuale, per finire la giornata in gloria di Dio, dovrà poi ammazzare il condannato di turno, ovviamente un nero... in modo che potranno addormentarsi sereni e contenti, ma non prima di aver ripetuto "Gott mit uns".