Facendo riferimento a quanto trapela da un articolo di VapingPost, dove è descritto come più organizzazioni sanitarie annunciano che non permetteranno più pubblicazioni sulle riviste scientifiche di riferimento da parte degli scienziati che collaborano con l'industria del tabacco, apriamo qualche dovuta riflessione...
I FATTI IN BREVE
Tutto ha origine nel Luglio 2021, quando il gigante del tabacco Philip Morris, acquisisce il 75% della proprietà del produttore britannico di inalatori medicali Vectura.
Parte della produzione di Vectura è destinata alla vendita di prodotti destinati alla cura di malattie fumo correlate. Qui è sorto un ovvio interrogativo essendo la stessa Philip Morris a coprire oggi gran parte del mercato con i propri prodotti da fumo...
A tale proposito, di recente, 6 organizzazioni sanitarie tra cui, American Thoracic Society (ATS), European Respiratory Society e International Union Against Tubercolosis and Lung Disease (finanziata da Bloomberg), hanno rilasciato una dichiarazione congiunta dove spiegano che alle aziende che dipendono dall'industria del tabacco non è consentito pubblicare sulle loro riviste scientifiche, come fare presentazioni. Sconsigliano inoltre l'utilizzo dei prodotti di recente sviluppo, provenienti dalle stesse aziende ora sotto il controllo di Big Tobacco.
QUALCHE RIFLESSIONE
La riflessione parte da un dato; gli 8.000.000 di morti/anno nel mondo a causa di malattie correlate al fumo.
Questo numero, che sul totale della popolazione mondiale pesa e maggiormente a livello di spesa sanitaria, fa riflettere.
Si tratta di un dato che dovrebbe indicare quanto siano stati quasi del tutto vani gli sforzi fatti nei confronti della lotta contro il fumo. Una lotta che , facendo un poco di dietrologia, non si dimostra a favore del consumatore schiavo di una forte dipendenza sia fisica che psicologica, ma anzi quasi del tutto funzione di soli e continui equilibri economici che il mercato del farmaco ed il mercato del tabacco devono garantire.
La domanda resta quindi : "A favore di chi?"
Philip Morris, con questa ulteriore azione, non pare avere compiuto un gesto immorale; l'immoralità passa quasi in secondo piano. Ciò che emerge è come la Big Tobacco stia cercando di modificare determinati equilibri. Andrebbe comprenderne le ragioni e quanto Big Pharma abbia da perderci economicamente parlando...
Mi puoi trovare anche qui :