La Commissione Ue ricorda a Salvini e Di Maio che non possono far nulla senza il suo consenso
In attesa che la prossima settimana la Commissione europea pubblichi le sue raccomandazioni economiche annuali agli Stati membri, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, partecipando ad un evento a Bruxelles, ha dichiarato che "è evidente che nell'attuale periodo di crescita economica l'Italia deve mettere il suo debito su una traiettoria discendente".
In fondo, è una dichiarazione del tutto banale, perfino scontata, considerando anche che proprio questa mattina Bankitalia ha comunicato che a marzo il debito pubblico del nostro Paese è aumentato di ben 15 miliardi.
Ma una frase del genere, mentre sono ancora in corso i colloqui per la formazione di un governo le cui forze politiche sono etichettate come euroscettiche ed orientate per loro stessa ammissione a sforare i parametri di bilancio aumentando la spesa pubblica, non poteva non creare polemiche.
E ancor di più ne ha create la dichiarazione di un altro componente della Commissione Ue, il finlandese Jyrki Katainen, che rispondendo ad una domanda in conferenza stampa ha detto che "tutte le regole del Patto di Stabilità e di Crescita si applicano a tutti i Paesi, e non ho sentito nessuno Stato membro, né la Commissione, che voglia fare eccezioni su questo, riguardo ad alcuno Stato membro. ...
La Commissione - ha poi aggiunto - non vuole interferire nelle discussioni in corso attualmente sul governo in Italia, ma noi ci aspettiamo di collaborare molto strettamente con un governo stabile, qualunque sia. ...
La Commissione è guardiana dei trattati e deve essere sicura che tutti capiscano i loro impegni; e abbiamo tutte le ragioni di credere che l’Italia continuerà a rispettare i suoi impegni di bilancio ed economici anche in futuro."
Non sono dichiarazioni che abbiano scoraggiato i tecnici al tavolo della trattativa per formare il governo. Anzi, hanno avuto l'effetto contrario.
Luigi Di Maio ha così postato un video su Facebook promuovendo la trattativa in corso ed elencando, tra i punti su cui è stato trovato un accordo, la flat tax, il reddito di cittadinanza e la necessità di rivedere i trattati europei per realizzare il programma!
"Questo è il momento di avere il coraggio di andare fino in fondo e cambiare le cose. I presupposti ci sono? Dipende, se riusciamo a chiudere il contratto, a mettere tutti i temi che servono. Se ci riusciamo sarà una bomba, in senso positivo: è il momento dei coraggiosi, non dei cuori deboli. Ma è il momento di capire se vogliamo andare fino in fondo."
Matteo Salvini, invece, ha avuto da ridire sulla dichiarazione di un altro membro della Commissione Ue, il greco Dimitris Avramopoulos che si occupa, tra l'altro, dei problemi dei migranti e che si è augurato che "non ci siano cambiamenti sulla linea della politica migratoria in Italia". Questa la sua risposta...
Da queste dichiarazioni è evidente l'intento intimidatorio dell'Europa di impedire che in Italia si formi un governo tra Lega e 5 Stelle. Inoltre, non è da escludere che le dichiarazioni pubbliche rilasciate dai membri della Commissione siano anche state accompagnate da dichiarazioni riservate direttamente al Capo dello Stato, magari da parte di persone che ricoprono incarichi anche più autorevoli, Ormai non possiamo più sorprenderci di nulla.
Approfittando di questa situazione, ha colto la palla al balzo il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina che, probabilmente, sperando che Mattarella possa dar vita ad un governo tecnico, che riesca poi ad ottenere i voti per arrivare almeno fino al prossimo anno, ha rilasciato una sconclusionata conferenza stampa per attaccare Lega e 5 Stelle con argomenti confusi e illogici, dimenticandosi completamente di quanto fatto dal Pd a seguito alle imposizioni di Matteo Renzi...
In ogni caso, è chiaro che, da molte parti e per ragioni diverse, esiste il timore crescente che possa davvero nascere un governo tra Lega e Movimento 5 Stelle.