Il 3 dicembre Emiliano e i tarantini sotto le finestre di Renzi, a Roma, per chiedere i soldi promessi a Taranto per la sanità
Michele Emiliano, presidente della regione Puglia, oggi era a Taranto per commemorare le tutte vittime dell'Ilva: gli operai, i cittadini morti di tumore o per malattie respiratorie e cardiovascolari e soprattutto i bambini che ad oggi, a Taranto, muoiono e si ammalano molto di più di quanto avvenga nel resto della Puglia e dell'Italia.
Il mancato finanziamento di 50 milioni promesso dal governo Renzi nella legge di bilancio 2017 e poi misteriosamente scomparso nel momento in cui il testo è andato in Aula per la prima approvazione alla Camera è ormai al centro dell'attenzione della politica pugliese e non solo.
Michele Emiliano è un esponente di spicco del Partito Democratico, membro della direzione nazionale. Putroppo per lui e i suoi amministrati, però, non appartiene alla schiera di coloro che supportano a prescindere le scelte politiche ed amministrative del segretario presidente del PD, Matteo Renzi.
La colpa attuale di Emiliano, già considerato un nemico per essere tra coloro che hanno promosso il referendum, cosiddetto, delle trivelle, è adesso fuori dalle grazie del premier anche a causa del suo sostegno al No al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre.
Per questo i tarantini sono diventati le vittime della vendetta renziana. Questa ipotesi è l'unica spiegazione logica rispetto alle dichiarazioni tra l'imbarazzato e lo stupefatto di molti parlamentari PD che conoscevano la vicenda del finanziamento di 50 milioni, le premesse ad essa legate e le rassicurazioni al riguardo da parte del governo.
Questa la dichiarazione di Emiliano che, per far sentire la voce di Taranto al governo, ha promosso una manifestazione sotto Palazzo Chigi il prossimo 3 dicembre, proprio alla vigilia del voto!
«Taranto è stanca di gente che parla e poi si tira indietro. Oggi l’Associazione dei Genitori Tarantini mi ha chiesto di organizzare per sabato prossimo sotto Palazzo Chigi una riunione silenziosa.
Non sarà una manifestazione urlata, ma un silenzioso raduno nella speranza che il Presidente del Consiglio voglia ricevere questa gente.
È chiaro che l’Associazione dei Genitori Tarantini riassume un po’ tutte le nostre aspirazioni, i nostri dolori e le nostre speranze. Sono loro che hanno fatto questa richiesta e io sono pronto a raccoglierla: sabato mattina sarò con loro sotto Palazzo Chigi confidando che il Presidente Renzi ci riceva e ci dia rassicurazione su molte questioni che riguardano Taranto, perché evidentemente è necessario che il popolo di Taranto sia testimone delle decisioni e delle posizioni di ciascuno che li riguardano.
Non è una mobilitazione di piazza, ma sarà interessante vedere chi ci sarà e chi non ci sarà. Se ci saranno i rappresentanti delle istituzioni e se non ci saranno e sarà un luogo dove con gentilezza e con rispetto nei confronti del Presidente del Consiglio noi chiederemo di essere sentiti.
Mi pare che questa testimonianza dei genitori tarantini sia molto importante e dimostri quanto questa città sia viva e pronta a combattere non solo per se stessa, ma per i diritti di tutti gli italiani.»
Il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, è stato indicato da Renzi come responsabile del mancato finanziamento alla città di Taranto perché avrebbe dichiarato inammissibili i relativi emendamenti.
Ecco la risposta di Boccia: «Gli emendamenti inammissibili? Aria fritta. Non confondiamo la correttezza del processo legislativo con la politica. Quella sui soldi per Taranto era una decisione politica. Palazzo Chigi ha scelto di non stanziarli e ora cerca di metterci una pezza peggiore del buco.»