Cresce il mercato cloud in Italia, nel 2018 vale 2,34 miliardi di euro
In occasione del Convegno "Cloud Transformation: Evolvere Con Le Nuvole Verso L'organizzazione Agile" è stata presentata una ricerca che ha analizzato nel dettaglio l'evoluzione dell'offerta e i modelli di adozione della " nuvola" nelle aziende di grandi, medie e piccole dimensioni.
In Italia, dove l'82% delle imprese medio-grandi utilizza almeno un servizio in "public Cloud", e nel 23% dei casi in maniera estesa su processi core, le aziende hanno ormai iniziato ad indirizzarsi verso la nuvola, tanto da farla diventare parte integrante della propria strategia IT, soluzione preferenziale per la realizzazione di nuovi progetti (nel 25% dei casi), se non addirittura una scelta obbligata (6%).
Nel 2018 il mercato "cloud" in Italia vale 2,34 miliardi di euro, il 19% in più rispetto al valore di consuntivo del 2017, con questa ripartizione:
l'utilizzo di servizi esterni di Public & Hybrid Cloud, ovvero l'insieme dei servizi forniti da provider esterni e dagli “ibridi” tra provider pubblici e privati, ha raggiunto 1,24 miliardi, con una crescita del 28%;
il Virtual & Hosted Private Cloud, ovvero i servizi infrastrutturali residenti presso fornitori esterni caratterizzati da maggiore flessibilità in termini di personalizzazioni e maggiore isolamento, raggiungono i 593 milioni (+14%);
il mercato della Datacenter Automation e convergenza, infine, mostra una crescita più modesta (+4%), raggiungendo 500 milioni.
Come sono ripartiti questi investimenti per settore? Il primo in termini di spesa è il Manifatturiero (25% del mercato Public & Hybrid Cloud), che risente della spinta del piano per l'industria 4.0. Segue poi il settore Bancario (20%), dove l'Hybrid e Multi Cloud rappresentano abilitatori per mantenere internamente i dati critici e gestire il livello di rischio legato al lock in con il fornitore. In terza posizione il settore Telco e Media (15%), che sta puntando sulla gestione dei contenuti in Cloud e sull'utilizzo delle architetture serverless per la gestione dei carichi infrastrutturali.
Successivamente, la classifica mostra i settori dei Servizi (10%) e delle Utility (10%), quelli della Pubblica Amministrazione e Sanità (8%), il settore Retail e GDO (8%) e quello Assicurativo (5%). In tutti i settori il Cloud è ormai riconosciuto come un elemento imprescindibile per rendere l'azienda più rapida nel rispondere ai cambiamenti, ponendo le fondamenta per un ripensamento delle modalità di gestione delle iniziative digitali verso metodologie come l'Agile, che escono dal solo sviluppo software e impattano l'organizzazione nel suo complesso.
«Alla luce di questa maturazione nell'approccio al Cloud, oggi le Direzioni IT sono chiamate a compiere un ulteriore passo avanti: il nuovo traguardo da raggiungere per il Cloud diventa l'agilità dei sistemi informativi e, a tendere, dell'organizzazione nel suo complesso - ha dichiarato Alessandro Piva, Direttore dell'Osservatorio Cloud Transformation. - Un primo passo è l'utilizzo di modelli di orchestrazione dell'Hybrid & Multi Cloud, ovvero l'utilizzo contemporaneo di differenti modelli di Cloud e vendor.
Ciò significa andare oltre la connessione statica di servizi infrastrutturali e di applicativi eterogenei, lavorando con una logica nuova e dinamica orientata alla flessibilità.
Non solo, significa anche ripensare l'organizzazione, con l'inserimento di nuove competenze, professionalità e modelli di presidio e governo delle competenze Cloud in azienda, e trasformare il modo di approcciare i progetti digitali, introducendo logiche agili e flessibili per cogliere appieno le opportunità di innovazione. Una trasformazione che, a partire dalla Direzione IT, pervade il business, modificando le modalità di relazione tra tutti gli stakeholder coinvolti.»