Politica

Crotone: il naufragio non è l’unica tragedia

Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, dopo la tragedia dei migranti morti in mare aveva lanciato un appello al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. 

Con una lettera aperta l’aveva invitata in Calabria ad incontrare i familiari delle vittime.

Il presidente Sergio Mattarella, invece, senza alcun invito, si era recato quasi subito, a onorare le vittime del naufragio avvenuto il 26 febbraio scorso, come segno di umanità e per far sentire la presenza delle istituzioni.

Vincenzo Voce, sindaco di Crotone è una vecchia conoscenza  sì perché Crotone vive da anni un altro dramma, tanto è vero che il territorio è stato ribattezzato Terra dei veleni, per la presenza di rifiuti tossici sotterrati in più aree. 


Chi è Vincenzo Voce? 

Ingegnere, ambientalista, per anni si è battuto anche attraverso un comitato, contro i danni ambientali a Crotone. Il giorno delle sue elezioni ha detto di essere stato eletto senza i voti di ‘ndrangheta e affaristi.

Numerosi sono gli articoli dedicati al sindaco di Crotone, come Vincenzo Voce, i responsabili se ne fregano  e poi La finta bonifica a Crotone e tanti altri.

Ciò che molti ignorano è che a Crotone lo Stato non c’è, non c’è mai stato, e perfino quando quasi come una beffa, il Consiglio dei Ministri si è riunito a Cutro ci è sembrato di vedere semplici comparse, fantasmi. Per quale motivo fare un Consiglio dei Ministri a Steccato di Cutro? 

Il sindaco di Crotone aveva chiesto a Giorgia, di incontrare e condividere il dolore di quelle persone, come madre. 

Oggi, Vincenzo Voce si dice sorpreso, dispiaciuto perché la città di Crotone, meritava che le istituzioni incontrassero, ascoltassero, stringessero mani, proprio come ha fatto Mattarella, in modo riservato e invitando tutte le autorità.

Infatti, in occasione dell’arrivo dei Ministri della Repubblica a Crotone, le autorità del posto, compreso il sindaco Voce, non sono stati invitati a riceverli. E’ normale prassi, quando i rappresentanti delle istituzioni arrivano su un territorio, che siano invitate anche le autorità del luogo. 

Dispiaciuto - è questa la parola che ha usato Vincenzo Voce, per descrivere il torto subito dalla sua città. Da oltre dieci giorni, tutta la comunità crotonese, il sindaco, gli assistenti sociali, i volontari hanno accolto, si sono stretti nel dolore insieme alle vittime. Ai genitori senza figli, ai figli senza genitori, a fratelli, sorelle, a quel sogno di libertà naufragato insieme a tante vittime innocenti. 

 Mi faccio e vi faccio una domanda. Perché un ambientalista di sinistra, un sindaco senza nulla a che vedere con la mafia, che da sempre si è battuto contro chi ha sporcato, inquinato e ucciso la sua terra non viene invitato a salutare i rappresentanti del governo?  

Anche in questa immane tragedia, gli abitanti di Crotone e il sindaco stesso hanno dato cuore e anima, proprio come nella battaglia contro i veleni, che continua ancora. 

“Il torto è stato fatto a tutta la città” - Ha commentato il sindaco Voce - “Però ho  fiducia - ha continuato - mi auguro ancora che, nella riservatezza, Giorgia Meloni ritorni qui a onorare questi morti, che si fermi a salutare le bare bianche”, schiaffo alla nostra civiltà.

La giustizia indagherà sui fatti accaduti, le ombre sono tante, nonostante i tentativi di diversificare e scaricare le responsabilità. Alcuni esperti di navigazione non hanno dubbi sulle gravi responsabilità. Frontex segnala alle 22.00 la presenza di una barca carica di persone, ma senza problemi di galleggiamento con onde di quattro metri. Su una barca omologata per 15 persone, se ne trovano circa 200 con mare grosso e sono in buone condizioni? 

Stando ai fatti riferiti (che la magistratura verificherà), Frontex, alle 23.03 invia la segnalazione a 27 indirizzi email istituzionali. 


Esposto alla Procura di Crotone. 

E’ di poco fa la notizia di un esposto alla Procura di Crotone, firmato da quaranta  associazioni e ONG italiane ed europee. 

 Nell’esposto si legge: 

V’è fondata ragione di ritenere che il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi fosse evento prevedibile alla luce delle informazioni comunicate da Frontex ed evitabile se solo la normativa nazionale ed internazionale in tema di soccorsi in mare fosse stata puntualmente applicata da parte delle autorità a ciò preposte.Il naufragio di domenica 26 febbraio è avvenuto in zona SAR italiana e vicinissimo alla costa. Il Centro di Coordinamento dei Soccorsi in Mare (IMRCC) avrebbe dovuto assumere il coordinamento dei soccorsi ed inviare assetti navali ed aerei adeguati come previsto dalle disposizioni del Piano SAR Marittimo Nazionale (Decreto Ministeriale numero 45 del 04/02/2021). Dai comunicati delle autorità coinvolte (Frontex, Guardia Costiera e Guardia di Finanza) appare, infatti, che le autorità italiane abbiano ricevuto comunicazione in merito alla presenza di un’imbarcazione, sovraccarica di persone e diretta verso le coste italiane, quasi 24 ore prima del disastro. Questo lasso di tempo avrebbe certamente permesso ai mezzi di soccorso della Guardia Costiera italiana di raggiungere l’imbarcazione in pericolo e scortarla verso la costa, impedendole di incagliarsi in una secca sabbiosa naufragando.


Crediti immagine: Ufficio stampa del Quirinale

Autore Giovanna Angelino
Categoria Politica
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