Esteri

L'attacco in Siria... fortunatamente una messinscena

L'attacco alla Siria è iniziato nella notte, in Italia erano le tre. È stato condotto da forze statunitensi, francesi e britanniche che hanno colpito tre obbiettivi con l'intenzione, in base a quanto dichiarato dal Pentagono, di impedire nuovamente l'utilizzo di armi chimiche da parte di Assad.

Il presidente Usa ha annunciato l'attacco nel momento in cui veniva lanciato, con una dichiarazione in cui condannava l'uso di armi chimiche da parte delle forze siriane nel bombardamento del 7 aprile, effettuato per aver ragione degli ultimi ribelli presenti a Douma.

«The evil and despicable attack left mothers and fathers, infants and children thrashing in pain and gasping for air. These are not actions of a man; they are crimes of a monster instead.» Queste le parole di Trump.

Questa è la seconda volta che gli Stati Uniti colpiscono la Siria. Nell'aprile del 2017, Trump ordinò un attacco contro la base aerea di Shayrat, in seguito ad un bombardamento dove aerei siriani avevano fatto uso del gas nervino Sarin. In quel caso furno circa 58 i missili che colpirono le strutture della base.

Questa volta, i missili lanciati sono stati circa un centinaio, di cui solo un terzo, secondo quanto dichiarato dalla Russia, sarebbero andati a segno.

Gli obbiettivi di questo attacco sono stati tre: il centro ricerche di Barzah, a nord di Damasco, e due depositi situati nei pressi del confine che divide il nord del Libano dalla Siria.

L'attacco è stato giustificato da Trump per l'utilizzo di armi chimiche da parte di Assad. Il presidente Usa ha poi ricordato alla Russia e al presidente Putin una dichiarazione del 2013 in cui si annunciava il bando di armi chimiche dalla Siria.

Quindi, per gli Usa, questo attacco è giustificato anche in relazione alle indicazioni dell'Onu di non fare più ricorso all'uso di armi chimiche. Per questo motivo, Gran Bretagna e Germania hanno definito il bombardamento di questa notte come legale e giusto, una risposta necessaria e appropriata.

Naturalmente, Russia e Iran non sono dello stesso avviso. Secondo Putin, l’attacco di questa notte è da considerare un'aggressione contro un Paese sovrano e, pertanto, una violazione del diritto internazionale di cui si dovrà discutere nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Inoltre, lo Stato Maggiore russo, come riporta la Tass, ha annunciato che sarà ripresa l'ipotesi di fornire ad alcuni Paesi, tra cui la Siria, i missili terra-aria S-300, un sistema di difesa in grado di agire fino a 300 km. di distanza.

L'Iran, a sua volta, ha parlato genericamente di conseguenze in relazione a questo attacco, senza però entrare in dettagli.

Visto che non vi è stato il coinvolgimento di Israele e che l'azione è stata mirata, è possibile pensare che quanto accaduto non avrà, per fortuna, ulteriori sviluppi, e sia da ritenersi come necessaria messinscena per dar seguito come "degna conclusione" alle dichiarazioni dei giorni scorsi.

Autore Piero Rizzo
Categoria Esteri
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