Le premesse per un trionfo Ferrari c'erano tutte. Soprattutto dopo il via. La pista di Monza è, praticamente, un lungo rettilineo su cui sono state poste tre chicane per rallentare la velocità delle vetture, in modo da diminuire la pericolosità del tracciato. La prima è dopo 600 metri dal via. Un collo di bottiglia che, in passato ha creato non pochi guai anche alle vetture che partivano dalla prima fila.

Questa volta è andato tutto liscio. Vettel, dopo aver provato a mettersi davanti a Raikkonen, visto che non aveva possibilità di farlo, si è accodato. Quindi, tutto è filato liscio con le auto di Raikkonen, Vettel e Hamilton che hanno mantenuto le loro posizioni.

Poi si è arrivati alla seconda variante e lì è accaduto l'inimmaginabile. Vettel, e non si riesce a spiegarne il motivo, lascia il centro della pista e si sposta sulla sinistra, lasciando aperta la strada a Hamilton che è subito dietro e che così si infila nello spazio libero. Alla curva immediatamente successiva il pilota inglese è in vantaggio. Vettel cerca di chiudergli la traiettoria, ma è in ritardo e tocca con la ruota anteriore sinistra la fiancata della Mercedes. La sua Ferrari va in testa coda con l'ala anteriore danneggiata dal contatto con la vettura di Hamilton.

Vettel può rientrare in pista solo dopo aver lasciato passare tutte le vetture che lo precedono e, dopo aver percorso il giro, si ferma ai box per cambiare gomme e musetto, cercando di arrivare a fine gara. A favorirlo, un contatto al via che ha danneggiato la Toro Rosso di Hartley che, ferma a lato del tracciato, costringe la direzione gara a mandare in pista la safety car. A quel punto, Vettel può accodarsi al gruppo e ridurre, almeno parzialmente, il gap con i primi. Ma la sua corsa è però compromessa.

Raikkonen fa un'ottima gara, ma Hamilton gli tiene il passo e non lo molla, con un distacco che si aggira sempre intorno al secondo.

Si arriva al pit stop, con la Ferrari che decide di far cambiare le gomme a Raikkonen ai primi giri della finestra indicata da Pirelli. Hamilton ritarda il cambio e lo fa dopo otto giri rispetto al finlandese che, dopo il cambio gomme di entrambi, con la sua Ferrari è sempre davanti, e questa volta di molto, rispetto al pilota inglese.

Tutto bene, quindi? No. Perché davanti ad Hamilton c'è l'altra Mercedes di Bottas che riceve dai box l'indicazione di rimanere in pista per rallentare la corsa della Ferrari... riuscendoci alla perfezione.

Niente che, dal punto di vista sportivo, possa essere giudicato illecito o scorretto. Bottas si limita a fare la sua gara, probabilmente rimappando la configurazione del proprio motore in modalità qualifica, in modo da stare semplicemente davanti a Raikkonen che gli giunge alle spalle, ma non riesce però a superarlo, nonostante giri con dei pneumatici nuovi.

Questa strategia ha uno scopo. Quello di creare delle turbolenze per surriscaldare le gomme della macchina che segue, finendo per danneggiarle. Ed è questo quello che accade. I due pneumatici posteriori di Raikkonen presentano due vistose righe in mezzo, quando la vettura di Hamilton riesce ad accodarsi al duo di testa. A quel punto Bottas ha concluso il suo compito e si ferma ai box per fare il suo cambio gomme.

Raikkonen ha pista libera, ma con le gomme danneggiate e la macchina che vibra non può scaricare sulla pista tutta la potenza che il motore della sua Ferrari. Un esempio? Vettel, è riuscito sul rettilineo di partenza a toccare i 360 km/h. Raikkonen è di circa 30 km/h più lento.

Hamilton, con dei pneumatici che non hanno problemi riesce così a superare il finlandese quando mancano 8 giri alla fine e a vincere il Gran Premio d'Italia senza problemi. Raikkonen si qualifica secondo e Bottas terzo.

Vettel, grazie alla penalità di 5 secondi comminata a Verstappen, che ha spinto all'esterno Bottas mentre cercava di sorpassarlo dopo essere rientrato dal cambio gomme, riesce ad ottenere il quarto posto, un risultato non certo da buttare, considerando che ha corso la gara partendo dall'ultima posizione.

Il rammarico, però, è che adesso i punti di distacco da Hamilton nella classifica del mondiale piloti sono 30, quando invece avrebbero potuto essere anche solo 10! In ogni caso, ci sono ancora sette gare e 175 punti da contendersi. La vittoria nel mondiale è ancora possibile.

Per quanto riguarda l'oridine di arrivo, al quinto posto si è classificato Verstappen, seguito dalla Haas di Grossjean. Dietro le Force India di Esteban Ocon e Sergio Perez, rispettivamente, al settimo e ottavo posto, troviamo Carlos Sainz su Renault e Lance Stroll su Williams che completano l'elenco dei piloti arrivati a punti.

Dopo una pausa di una settimana, il prossimo appuntamento è per il 16 settembre con il Gran Premio di Singapore, che si correrà in notturna sul circuito di Marina Bay street