Alluvione in Emilia-Romagna: sono 100mila le tonnellate di rifiuti da smaltire
In relazione ai danni causati dall'alluvione in Emilia Romagna, in una nota diffusa questo lunedì, il Gruppo Hera, in accordo con le Amministrazioni Comunali e la Protezione Civile, informa che è a disposizione un servizio straordinario di raccolta rifiuti per le strade colpite dell'emergenza meteo, senza limiti quantitativi e senza appuntamento.
Appena le strade saranno agibili, Hera attiverà la raccolta per:
- ingombranti
- RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, come frigoriferi, pc, forni, televisioni, ecc.)
- iltro rifiuto non differenziabile
"Per quanto possibile, si chiede di separare i tipi di rifiuti (ingombranti, RAEE e materiale misto indifferenziato) e di esporli su suolo pubblico, in luoghi accessibili da mezzi di grandi dimensioni, non sotto alberi, portici o cavi aerei, non davanti a contatori, non a ridosso di idranti, pali dell'illuminazione pubblica, della segnaletica e paletti para-pedoni, inoltre non vanno appoggiati a recinzioni, muri, armadi, contatori o estintori. Al fine di prevenire rischi di scoppio e incendio, si chiede di esporre le bombole del gas e gli apparecchi contenenti batterie in cumuli separati dagli altri rifiuti".
Sempre secondo Hera, in un virgolettato riportato dal Fatto Quotidiano, i rifiuti da smaltire in tutte le zone colpite non sarebbero inferiori alle 100mila tonnellate:
"Per dare un'idea concreta, è come se fosse un palazzo di 25 piani con una pianta grande quanto un campo da calcio".
Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna, intanto commemora...
"Il 29 maggio di undici anni fa, la drammatica seconda scossa che fece tremare l’Emilia, a nove giorni dalla prima: provocarono devastazione, 28 vittime, 45 mila sfollati e oltre dodici miliardi di euro di danni.A distanza di 11 anni, sempre a maggio, due tremende alluvioni hanno interessato gran parte della regione, colpendo in particolare la Romagna. Provocando altre vittime e ingenti danni a cittadini, famiglie e imprese.Anche in questo maggio così complicato vengono in mente i versi di “Maggese”, bellissima canzone di un grande artista della nostra terra, Cesare Cremonini. Ad ogni maggese nasce un nuovo seme. Faremo così, nonostante tutto.Tutti insieme abbiamo rialzato l’Emilia colpita, tutti insieme rialzeremo la Romagna ferita".
Bene. Ma un po' di autocritica per quanto accaduto? Per ora nulla. È necessaria? È facile attribuir colpe col senno di poi, specie al politico di turno. Comunque, qualche spiegazione prima o poi Bonaccini dovrà fornirla.
Il terremoto del 2012 provocò danni per circa 12 miliardi di euro. I danni dell'alluvione del 2023 sembra debbano esser quantificati su una cifra analoga, se non superiore. Infatti, agli oltre 10 miliardi di euro già presumibili, vanno aggiunti i danni che si ripercuoteranno negli anni sul comparto zootecnico e agricolo (un frutteto diventa produttivo dopo 5 anni dal giorno in cui sono stati piantati gli alberi e i danni attualmente stimati ammontano a non meno di 6.000 euro ad ettaro per i seminativi e a 32.000 per i frutteti).
Le risposte che però dovrà fornire Bonaccini sono quelle relative all'utilizzo dei fondi per la cura e manutenzione dei fiumi compresi quelli per la realizzazione di 23 casse d'espansione di cui però solo 12 funzionanti.
Magari, tra una citazione e l'altra di Cesare Cremonini, sarebbe opportuno che Bonaccini provvedesse a fornire chiarimenti anche su questi aspetti.