Impensabile uso indiscriminato Guardie Giurate senza tutele
Sebbene il mondo delle Guardie Giurate è in continua evoluzione, appare al quanto paradossale il pretendere un servizio regolare e rischioso al tempo stesso, i cui compiti giuridici erano retti da Agenti di Polizia Penitenziaria ed oggi invece è fatto principalmente da Guardie Particolari Giurate che già di per sé, sono differenti per varie tipologie di aspetto, primo fra tutte le diverse regole di ingaggio. Tuttavia però lo Stato ed in particolar modo ASL e Regioni, incuranti della peculiarità del Servizio reso, che di base non si tratta del comune vigilare su un bene od un servizio, bensì trattasi della Custodia di persone che hanno dei problemi di salute, molto spesso di tipo cognitivo e mentale, oltremodo che delle vere e proprie dipendenze.
In Toscana, dopo i molteplici tentativi di dialogo ricercati, nel mentre la situazione nelle REMS, continui a peggiorare sotto ogni punto di vista, la sicurezza del personale in primis, le guardie giurate in stato di agitazione, hanno deciso di programmare uno Sciopero per reclamare per questi dipendenti maggiori protezioni e più tutele"
A far eco alla categoria ed alle OO.SS. che hanno proclamato lo sciopero, è l'Associazione di Categoria ANGPG, presieduta dal Dott. Giuseppe ALVITI, noto Sindacalista ed Esperto Criminologo, che intervenendo sulla vicenda ha espresso anzitutto vicinanza e solidarietà alle GPG comandate in Servizio e per lo più a svolgere delle funzioni non estremamente proprie, ma che di regola svolte dal personale di Polizia Penitenziaria, data la sua particolarità.
I motivi della protesta sono diversi, fra cui riduzione organica del personale che deve sorvegliare un numero di ristretti in elevato sovraffollamento, con inevitabili disservizi da parte dei Vigilantes, che assunti e pagati come tali, dovrebbero svolgere appunto le funzioni proprie di Agenti di Polizia a cui è demandata la custodia della popolazione ristretta.
Ma la crescente situazione di disagio non è fine a se stessa, infatti il problema è comune anche ai colleghi di Stato che sono di gran lunga istituzionalmente preposti a svolgere ciò, ovvero la Polizia Penitenziaria, si basti rivolgere lo sguardo alla complessa e difficile situazione del pianeta Carceri.
Ciò che accade a Pozzale, è davvero singolare, ma non ci troviamo però di fronte ad un caso esclusivo, questa volta ad incrociare le braccia per 24 ore saranno i dipendenti della IVP SICURITALIA IVRI SPA, che sostenuti ed in comune accordo con il UILTUCS, hanno deciso di far valere i propri diritti con 24 ore di sciopero. Un’intera giornata di stop che arriva in un momento di grande mobilitazione per le carceri italiane, con gravi disordini registrati nei giorni scorsi a Prato e rivolte tra le sbarre di Sollicciano. Una situazione da polveriera, lasciata da tempo allo sbando, per questo gli agenti di turno alla residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza del Pozzale chiedono di essere ascoltati, visto che tra le tante difficoltà riscontrate ve ne siano alcune di tipo oggettivo legate agli aspetti della Sicurezza Personale degli operanti, che tra sovraffollamento delle strutture, carenza dell’organico e della preparazione tecnica necessaria, ci si chiede: "Come è possibile svolgere il proprio ruolo Sociale e di Sicurezza Sussidiaria e Complementare nella struttura empolese, ex casa circondariale femminile? In cui tra l'altro, ha un elevato rischio di Sicurezza per i residenti della zona, come si è concretizzato pochi mesi fa. E’ stato infatti l‘episodio dello scorso 4 maggio a innescare lo stato di agitazione del comparto, con l’allontanamento rocambolesco dalla struttura di via Valdorme Nuova di un pazienze sulla trentina in preda a un momento di delirio, fuggito nelle campagne facendo perdere le proprie tracce. Già prima di questa evasione, le guardie giurate non si sentivano sicure e avevano alzato la voce. "Chiedendo di mettere in sicurezza la postazione, richieste che sono state ignorate". Nella lista degli interventi figurano una porta blindata e l’oscuramento vetri della guardiola, oltre che a dover procedere repentinamente al raddoppio minimo delle unità in servizio, passando cosi da una a due Guardie Giurate per turno.
A parere del dott. ALVITI, soltanto il fato è riuscito ad evitare che episodi come quello di maggio potesse sfociare in una vera e propria tragedia. Occorrono maggiori tutele, una maggiore professionalità e maggiore preparazione tecnica, non si può ipotizzare di far compiere detti servizi in appalto o sub appalto alle Guardie Giurate a rischio della loro stessa incolumità, delegando loro compiti di Polizia e non riconoscendogli tutele giuridiche e funzioni, il tutto per sete di bisogno e per risparmiare sostanzialmente quattro centesimi, a discapito dei lavoratori che sono chiamati a svolgere alla buona, compiti di Sicurezza che si possono rilegare altamente rischiosi. Per questo motivo, l'Associazione di Categoria A.N.G.P.G. e Giuseppe ALVITI chiede la convocazione di un immediato incontro Ministeriale per dialogare e districare quanto ad oggetto di questa spinosa materiale.