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Con o senza cittadinanza, cosa cambia per i migranti?

Si fa un gran parlare di cittadinanza ai migranti, come se questo fosse l’unico, grande problema dell’Italia, e come se, senza la cittadinanza, i migranti fossero privati persino di respirare. In realtà tra averla e non averla, la cittadinanza italiana, poco cambia per i migranti onesti e per bene, che hanno voglia di lavorare, di mettere sù famiglia e la pazienza di rispettare i tempi previsti dalle attuali leggi prima di diventare cittadini italiani a tutti gli effetti.

Ma vediamo cosa cambia nel modus vivendi dei migranti e nel loro status con e senza la cittadinanza italiana.

I servizi essenziali come l’assistenza sanitaria e l’istruzione non vengono negati.

Infatti, anche gli immigrati senza cittadinanza, sia regolari che persino irregolari, hanno accesso a cure mediche e all’istruzione

il sistema italiano è progettato per garantire che i servizi essenziali di assistenza sanitaria e istruzione siano accessibili a tutti, senza discriminazione basata sulla cittadinanza o lo status legale. Questo riflette un impegno a tutelare i diritti fondamentali di tutte le persone che vivono sul territorio italiano.

A cosa non hanno diritto. Come già detto, gli immigrati senza cittadinanza italiana godono di molti diritti fondamentali, come l’accesso all’istruzione e alla sanità, ma incontrano limitazioni per quanto riguarda i diritti politici, la stabilità del soggiorno, l’accesso a certi lavori pubblici e alcuni benefici sociali.

Gli immigrati senza cittadinanza italiana non possono votare nelle elezioni politiche nazionali (elezioni parlamentari) e non possono candidarsi per cariche elettive a livello nazionale, incontrano restrizioni nell’accesso ai lavori nel settore pubblico. Molti posti di lavoro nel governo, nella pubblica amministrazione, nelle forze dell’ordine e nell’esercito sono riservati ai cittadini italiani.

Gli immigrati senza cittadinanza devono mantenere un permesso di soggiorno valido, che richiede rinnovo periodico. La mancata soddisfazione dei requisiti per il rinnovo può comportare la perdita del diritto di soggiorno. Gli immigrati senza cittadinanza italiana, anche se regolari, possono essere soggetti a espulsione dal paese in determinate circostanze, come in caso di gravi violazioni delle leggi italiane o se perdono i requisiti per il permesso di soggiorno. I cittadini italiani, invece, non possono essere espulsi dal loro paese di origine.

Gli immigrati senza cittadinanza italiana non possono trasmettere la cittadinanza italiana ai loro figli. I figli nati in Italia da genitori stranieri non acquisiscono automaticamente la cittadinanza italiana alla nascita; possono richiederla solo al compimento dei 18 anni, se hanno vissuto in Italia ininterrottamente fino a quel momento.

Autore Gregorio Scribano
Categoria Politica
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