Sabato sono stati migliaia - 24mila secondo Greenpeace - i manifestanti che hanno sfilato a Berlino, Duesseldorf, Hannover, Stoccarda, Dresda e Francoforte per chiedere una distribuzione più equa dei fondi per far fronte all'aumento dei prezzi dell'energia e del costo della vita, oltre una transizione più rapida dai combustibili fossili.
"Vogliamo far sapere che c'è urgente bisogno di un aiuto finanziario per una parte di cittadini tedeschi. Il governo sta facendo molto ma sta distribuendo fondi senza tener conto che le persone con redditi più bassi hanno bisogno di più sostegno rispetto ai ricchi", ha detto Andrea Kocsis, vicepresidente di uno dei sindacati che insieme a Greenpeace hanno organizzato la protesta.
Venerdì il parlamento tedesco ha approvato il pacchetto da 200 miliardi di euro (annunciato da Scholz) che mira a proteggere le aziende e le famiglie dall'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia.
Il pacchetto prevede un pagamento una tantum a copertura di una bolletta mensile del gas per famiglie, piccole e medie imprese e un meccanismo di limitazione dei prezzi a partire da marzo.
Finanzierà inoltre un tetto sui prezzi dell'elettricità per le famiglie e l'industria, che sarà applicato retroattivamente a partire da marzo per i prezzi spot e da dicembre per i prezzi futuri, con finanziamenti aggiuntivi prelevati dai profitti delle società elettriche.
L'inflazione tedesca a settembre ha raggiunto il 10,9%, il livello più alto da un quarto di secolo, a causa dell'aumento dei costi energetici.