La più imponente esercitazione militare degli ultimi 25 anni la "Defender Europe 2020" (che prevede l'invio in Europa di circa 37 mila militari da diverse nazioni di cui 20.000 saranno americani e si terrà da aprile a giugno per simulare l'offensiva contro un invasione da parte della Russia nonché testare le infrastrutture di trasporto dei paesi europei della NATO) forse verrà fermata da un nemico che non faceva certo parte della accurata pianificazione militare: il coronavirus. Forse.

Qualche giorno fa in Germania c'è stata una riunione della NATO durante la quale si sono pianificati gli ultimi dettagli di questa imponente esercitazione anche alla luce della diffusione del coronavirus e delle misure messe in atto dai vari stati per prevenire la sua diffusione.

Durante la conferenza stampa i generali delle 24 delegazioni di Germania, Italia, Francia, Belgio, Canada, Spagna, Inghilterra, Romania, Ungheria, Lettonia, USA, Repubblica Ceca, erano tutti vicini tra di loro senza rispettare (almeno per precauzione) la famosa distanza di sicurezza per prevenire un eventuale contagio.

Il coronavirus non perdona, e dopo il contagio del Generale Salvatore Farina  al comando dell'Esercito italiano, il virus ha colpito anche il Generale Cristopher G. Cavoli, Comandante dell'Esercito USA in Europa, come anche il Comandante dell'esercito polacco. Tutti sono stati messi in quarantena e sono state adottate tutte le misure del caso. In isolamento anche tanti altri ufficiali  che sono stati sottoposti a tampone.

Così il Pentagono è dovuto correre ai ripari annunciando una riduzione parziale delle proprie truppe a causa della diffusione del coronavirus: Dopo un'attenta rcvisione delle attività in corso e alla luce dell'attuale epidemia di corononavirus i vertici militari USA hanno affermato che modificheranno le esercitazioni riducendo il numero di partecipanti statunitensi.

Sul profilo Twitter dell' US Army in Europe si legge un breve comunicato rassicurante:"La protezione della salute delle nostre forze e quella dei nostri alleati e partner é una delle principali preoccupazioni . Prendiamo sul serio l'epidemia di Coronavirus e siamo fiduciosi che, con questa importante decisione, continueremo a fare la nostra parte per prevenire l'ulteriore diffusione del virus". Delle parole molto rassicuranti.

Nel frattempo, però, continua il dispiegamento delle truppe sul terreno, un dispiegamento che interessa molte nazioni europee tra cui anche l'Italia che ha annunciato di non partecipare più alla "Defender Europe", in quanto i militari italiani sono impegnati già in prima linea sul proprio territorio nazionale a contrastare la Covid-19. 

La prima fase della Defense Europe è già iniziata  il 21 febbraio con lo sbarco in Germania al porto di Bremerhaven del primo dei 13 mila mezzi corazzati provenienti dagli USA, assieme a militari americani e mezzi corazzati  sono già  giunti anche in Europa.   Sono stati avvistati a Palermo e a Pescara soldati e mezzi militari statunitensi, come anche riportato  dal quotidiano "metropolitan magazine".

Preoccupa inoltre il fatto che qualche giorno fa il comando delle forze armate USA abbia riportato il primo caso di infezione da coronavirus tra i militari USA a Napoli. Il coronavirus fermerà la "Defender Europe 2020" prima che sia davvero troppo tardi? O forse è già troppo tardi.