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Legge di bilancio 2025: Meloni dà a Crosetto i soldi che invece taglia in altri settori, a partire da sanità e istruzione

Il 31 ottobre la FLC CGIL ha indetto uno sciopero per le lavoratrici e i lavoratori della scuola, dell’università, degli enti di ricerca, delle accademie, dei conservatori e delle scuole non statali con contratto Aninsei, per chiedere un contratto giusto ed un lavoro stabile. Sempre giovedì, l'USB chiama a scendere in piazza i propri iscritti nel pubblico impiego per chiedere risorse adeguate che garantiscano il potere d’acquisto dei salari e la stabilizzazione di tutti i precari della PA.

In pratica, domani i dipendenti pubblici chiedono più soldi e più stabilità nella prossima legge di bilancio... ma inutilmente. Perché lo spiegano due rappresentanti delle opposizioni...

Nicola Fratoianni: "Meloni e Giorgetti obbediscono agli ordini e aumentano le spese militari dell'Italia. Nel 2025 segneranno un nuovo record, superando i 32 miliardi di euro, di cui quasi 13 per l'acquisto di nuovi armamenti. Mentre tutti gli altri ministeri subiscono tagli netti, quello alla difesa cresce senza sosta.+3,5 miliardi solo quest’anno. Quelli che avevano promesso alla sanità, per intenderci.E non contenti, hanno anche dirottato alle spese militari i fondi già stanziati per il settore automobilistico (4,6 miliardi).Fa rabbia: Meloni e Giorgetti sono andati con il cappello in mano dalle banche per racimolare due soldi in prestito e invece che metterli lì dove servono, come sanità, istruzione o trasporti, li mandano in fumo. Non è solo ingiusto, è anche immorale".

Giuseppe Conte: "Mai così tanti soldi in armamenti militari. Non sentiremo questo annuncio da Meloni: peccato che questo sia vero mentre quello analogo sul record di fondi per la sanità fosse invece una menzogna. Mentre gli investimenti in sanità sul Pil sono ai minimi degli ultimi 17 anni, l'aumento della spesa in armamenti previsto in manovra supera ogni aspettativa e lascia a bocca aperta.Il prossimo anno i ministeri di Difesa e Industria si troveranno in cassa oltre due miliardi e mezzo in più da investire in riarmo, arrivando a spendere così 12,5 miliardi di euro. Una cifra record per il nostro Paese, che rappresenta un balzo del 28% rispetto ai 9,7 miliardi dell’anno scorso e quasi il doppio rispetto a quanto stanziato l’ultimo anno del mio governo.E non è finita qui, perché lo stesso incremento di fondi annuali è previsto in manovra anche per il 2026 e il 2027: in totale +7,5 miliardi in 3 anni. Un intervento di durata quindicennale, fino al 2039, che vale complessivamente 39 miliardi di euro.Nessuno nega l’esigenza di ammodernare la nostra Difesa, ma questo fiume di soldi per dotarsi di quantitativi spropositati di nuovi carri armati, aerei e navi da guerra non è funzionale alla sicurezza nazionale – per cui servirebbero investimenti massici in cybersicurezza e intelligence – bensì ai profitti dei produttori di armi a cui questo Governo non chiede neanche una tassa sugli extraprofitti legati alla guerra.Siamo certi che i cittadini italiani si sentirebbero più sicuri sapendo di potersi curare in ospedali all’avanguardia piuttosto che sapere che stiamo acquistando qualche cacciabombardiere nucleare F-35 in più".

Autore Rino Mauri
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