Cultura e Spettacolo

A proposito della Graphic Novel "L'ALBERGO DI SALLY"

A volte, le storie, non hanno bisogno d’essere inventate, succede che riescono a scriversi da sole.

Questo, perlomeno, è quello che mi riguarda, dato che quando ho visto, per la prima volta, il protagonista del mio racconto, cioè l’Albergo, l’ultima cosa che mi passava per la mente, era quella di scrivere una storia.

Quel giorno, mi trovavo in montagna, per una giornata “fuori porta” e forse, ero ancora suggestionato dal ricordo di una bella mostra fotografica, che avevo da poco visitato al Palazzo delle Arti di Pavia.

Exit era il titolo della bella e suggestiva mostra, una mostra dell’artista Marcella Milani, dedicata agli alberghi fantasma, cioè, ad alcuni alberghi vuoti e abbandonati dell’Oltrepò e dell’Appennino Pavese.

Il “mio” albergo, non era poi, concettualmente, così diverso, da quelli che avevo visto fotografati, di fatto, era un’estensione delle stesse atmosfere e delle stesse suggestioni.

Oltretutto, nonostante il suo avanzato stato di degrado, questo albergo, sotto il profilo architettonico, si rivelava piuttosto interessante.

Ragion per cui, mi sentii quasi obbligato,  ad effettuare nel merito, una ricerca.

Scoprii cosi’, che il progettista dell’albergo, tal Alziro Bergonzo, era un importante architetto del novecento, ma scoprii anche, che quelle mura, avevano ospitato le vittime di una delle pagine più nere, dell’immediato dopoguerra, conosciuta come “strage di Rovetta”.

Si aggiunga, che sempre in quel periodo, nei cinema, veniva proiettato il film  Doctor Sleep, un penoso sequel, dell’enorme capolavoro di Stanley Kubrik, ma sufficiente per risvegliare gli echi dell’Overlook Hotel.

E’ stato da questo “turbinio” di eventi: l’albergo di montagna, la mostra a Pavia, il film  Dottor Sleep,che è partito l’impulso per scrivere e disegnare una storia.

Una storia, a cui è bastato aggiungere due personaggi di fantasia, l’imprenditrice Sally e l’architetto Walker con il loro intento di trasformare l’epico albergo in un condominio per seconde case.

Una storia, che in un certo senso, era già scritta da se’.

Angelo Reccagni

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Autore Angelo Reccagni
Categoria Cultura e Spettacolo
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