Politica

Liste elettorali per le politiche 2022, le scelte del Partito Democratico

Alla fine la Direzione nazionale del Pd si è tenuta ed è stata pure approvata la delibera con i nomi che i dem presenteranno alle prossime elezioni. 

Tanti i parlamentari, e le relative correnti, da accontentare, difficile poterlo fare, visto che nella prossima legislatura, il numero degli eletti si ridurrà di un terzo, visti i sondaggi e considerata la scelta di come approntare una coalizione Ida parte del segretario Enrico Letta che, sarà capolista alla Camera in Lombardia e Veneto.

Tra coloro che i dem presenteranno in collegi sicuri,  l'economista Carlo Cottarelli, capolista per il Senato a Milano, il microbiologo Andrea Crisanti, capolista in Europa, mentre i giovani selezionati come capolista saranno Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. 

Malumori da Base Riformista, la corrente guidata dal ministro Lorenzo Guerini, che non avrebbe partecipato al voto, non condividendo l'esclusione dalle candidature dell'ex ministro Luca Lotti. lndispettito il ministro Guerini che considera la scelta "una grave violazione del garantismo, non avendo riportato Lotti alcuna condanna".

"Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti. Impossibile per il taglio di parlamentari ma anche per esigenza di rinnovamento", aveva detto Enrico Letta nel suo discorso alla direzione nazionale del Pd. "Ho chiesto personalmente sacrifici ad alcuni. Mi è pesato tantissimo. 4 anni fa il metodo di chi faceva le liste era: faccio tutto da solo. Io ho cercato di comporre un equilibrio. Rispetto dei territori tra i criteri fondanti delle scelte. Termino questo esercizio con un profondo peso sul cuore per i tanti no che ho dovuto dire. Peso politico e umano. Ma la politica è questo: assumere la responsabilità. Potevo imporre persone 'mie' ma non l'ho fatto perché il Partito è comunità".

Comunque, in attesa di ufficializzazioni, sembra che Casini lo abbia imposto e sarà interessante capire come poi, una volta eletto, potrà votare il matrimonio egualitario proposto nel programma del partito, per il quale il dem Alessandro Zan ha ringraziato il segretario per la fermezza imposta sui diritti, definendola il modo migliore di rispondere al tentativo ridicolo della destra di queste ore di ripulirsi dalla loro più violenta omotransfobia.

Una considerazione, quindi, è d'obbligo. Che senso ha presentare in lista ed offrire un seggio sicuro ad un candidato che tutti sanno non riconoscerà alcuni dei punti del tuo programma?

Una ulteriore dimostrazione di quanto sia assurda la legge elettorale per le politiche ed il modo in cui i partiti ne interpretino le possibili pieghe. In tutto questo c'è molto di furbo, ma poco di democratico. Inoltre, non esiste neppure un minimo di garanzia per un minimo di rappresentanza delle istanze degli elettori nei vari collegi.  

Autore Marzio Bimbi
Categoria Politica
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