Il presidente della Repubblica islamica dell'Iran Hassan Rouhani, in occasione dell'incontro dei capi delle missioni iraniane all'estero che si è tenuto domenica, riguardo a Trump ha dichiarato: "Il potere dell'Iran è deterrente e non abbiamo combattimenti o guerre in corso con nessuno, ma i nostri nemici devono aver ben presente che una guerra con l'Iran sarebbe la madre di tutte le guerre, mentre una pace con l'Iran è la madre di ogni pace, alla minaccia risponderemo con la minaccia."

Rouhani ha poi elencato una serie di punti che costituiscono materia di disaccordo e contrasto con gli Stati Uniti: politica iraniana sul nucleare, sanzioni, il sostegno ad Israele accusato di essere un regime che pratica l'apartheid. Interessante, però, il fatto che Rouhani abbia anche sottolineato la possibilità di rivedere le relazioni diplomatiche dell'Iran con l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein. Come è risaputo, tra sciiti e sunniti non corre certo buon sangue.

Informato delle dichiarazioni del leader iraniano, Donald Trump ha replicato, naturalmente su Twitter, a suo modo... un po' come ci si aspetterebbe di leggere in un fumetto di Tex Willer...


"Mai, mai più minacciare di nuovo gli Stati Uniti o subirai conseguenze che pochi hanno mai sofferto in passato. Non siamo più un paese che potrà tollerare le tue stupide parole di violenza e di morte. Sii prudente!".

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che vorrebbe eliminare la presenza dell'Iran in Siria, naturalmente ha elogiato la dichiarazione di Trump su Teheran.

Ma è possibile che gli Stati Uniti abbiano intenzione di avviare una guerra contro l'Iran? È un'ipotesi remota che avrebbe solo conseguenze negative, sia dal punto di vista militare, sia da quello politico (basti vedere che cosa è accaduto in Iran), sia, soprattutto, da quello economico.

Si tratta di schermaglie, da entrambe le parti, in relazione alle prossime sanzioni che gli Stati Uniti vogliono applicare all'Iran dopo esser venuti meno al patto siglato da Obama sul nucleare. Sanzioni che vogliono o vorrebbero colpire le esportazioni di petrolio iraniane che, però, riforniscono di greggio anche alcuni paesi alleati degli Stati Uniti, Italia inclusa.

Tutto ciò a testimonianza di quanto complesse siano le cose del mondo e di quanto sarebbe più conveniente vivere in pace, piuttosto che in uno stato di perenne minaccia di guerra.