La rete internazionale Borghi d’Europa, nel quadro del progetto L’Europa delle scienze e della cultura (patrocinato dalla IAI-Iniziativa Adriatico Jonica e da ESOF2020, Trieste Città Europea della Scienza), ha lanciato un progetto d’informazione denominato Destinazione Schioppettino di Prepotto.
Il dott. Flavio Schiratti ha aderito al progetto con la sua azienda agricola, la RoncSoreli di Novacuzzo, impegnandosi in un percorso informativo di ben dieci settimane, che porterà agli incontri di fine agosto (a Trieste e Cormons), nel corso dei quali verrà chiamato ad esprimersi sui temi della sostenibilità nella filiera enoica.
RoncSoreli era stata insignita nel 2014 del “Premio Eco-friendly”, istituito dalla Guida Vinibuoni d’Italia in collaborazione con Verallia.
«Il riconoscimento premia ogni anno le cantine che si sono distinte per il loro costante impegno nel rispetto dei valori dell’eco-sostenibilità ambientale. La tutela del territorio e del paesaggio e la produzione di vini rispettosi della salute e del benessere dei consumatori sono i temi al centro del progetto di valorizzazione delle realtà vitivinicole che ogni giorno attuano pratiche di sostenibilità. I consumatori oggi chiedono trasparenza ed impegno, e un vino si acquista anche in base alle scelte che il vignaiolo fa nelle diverse fasi della produzione.RoncSoreli è da sempre impegnata nella difesa del territorio e negli anni ha recuperato vigne vecchie grazie alle pratiche agronomiche, in particolare il prezioso vigneto di tocai friulano che risale al 1968. Nell’ambito dei 72 ettari dell’azienda, sono compresi diversi appezzamenti di bosco e di natura che sono preservati per il loro valore di polmoni verdi dei colli friulani. Dall’anno scorso, inoltre, sono state adottate bottiglie più leggere per le linee classiche dei vini dell’azienda, così da risparmiare materia prima e risorse e ridurre l’impatto che ha l’attività aziendale sull’ecosistema.Dal 2013, inoltre, RoncSoreli ha inserito in tutte le retro-etichette della linea classica dei suoi vini l’indicazione dei solfiti presenti: la trasparenza nei confronti di chi compra il vino è fondamentale. In questo modo il consumatore può rendersi conto grazie a dati concreti di qual è il lavoro fatto in vigneto ed in cantina. Lavoro in cui RoncSoreli privilegia la naturalità delle pratiche e che consente poi di arrivare ad un vino in bottiglia con solfiti al di sotto di quasi il 50% del limite permesso per legge. Sempre dall’anno scorso l’azienda ha anche avviato l’iter per la certificazione biologica, che porterà a vendemmiare nel 2015 le uve di pinot grigio, sauvignon e schioppettino destinate alla prima produzione di vino biologico di RoncSoreli.»
www.bereilvino.it/2014/02/roncsoreli-tra-le-cantine-green-di-vinibuoni-ditalia
Fabio Italiano