La situazione in Israele in questo momento è caotica. Per alcuni lo Stato ebraico sarebbe addirittura sull'orlo di una guerra civile. Netanyahu ha formato un governo con l'appoggio della destra ultra-estremista sulla base di un accordo politico che dovrebbe soddisfare le esigenze di entrambi.

Da una parte il leader del Likud ha ottenuto la garanzia di una revisione del sistema giudiziario che ponga la magistratura sotto il controllo dell'esecutivo, in modo da poter evitare spiacevoli conseguenze nel processo che lo vede imputato in ben tre casi di corruzione, dall'altra i due leader estremisti che sostengono il governo, Ben Gvir e Smotrich, hanno avuto come contropartita la possibilità di avere mano libera nella gestione dei Territori occupati in modo da consentire ai coloni israeliani - di cui loro sono i paladini - di rubare e depredare impunemente ai palestinesi nuovo territorio in Cisgiordania.

Una patto immondo che ha generato il caos in tutto lo Stato ebraico.

Ben Gvir e Smotrich hanno dato vita ad una politica provocatoria e repressiva nei confronti dei palestinesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania (nei confronti di quelli di Gaza si limitano ad effettuare bombardamenti con aviazione e artiglieria, ma questo lo facevano anche i governi precedenti). 

Di contro sono aumentati gli attentati a cui si risponde con dei pogrom di cui polizia ed esercito fanno da spettatori. Questo è quanto dichiarato da Yehuda Fuchs, generale israeliano responsabile delle truppe in Cisgiordania, dopo accaduto ad Huwara, dove un palestinese è stato ucciso e dove ci sono stati più di duecento feriti.

Domenica scorsa, in risposta all'omicidio di due fratelli israeliani nei pressi di Nablus, centinaia di coloni  hanno iniziato a incendiare decine di case e di auto palestinesi in un attacco su vasta scala che ha sorpreso l'IDF che, secondo Fuchs, non si aspettava e non era preparato a contenere tale violenza.

Il ministro delle finanze Bezalel Smotrich, mercoledì, rispondendo a chi gli aveva chiesto se quanto accaduto a Huwara potesse essere considerato un pogrom ha dichiarato che secondo lui quel villaggio avrebbe dovuto essere raso al suolo, provocando la reazione, persino, del Dipartimento di Stato americano, con alcune associazioni ebraiche statunitensi che chiedono la revoca del visto per il ministro israeliano, atteso in America nei prossimi giorni.

Sempre mercoledì, in tutto Israele è stata organizzata una mobilitazione di protesta contra la riforma giudiziaria con scontri e arresti a Tel Aviv, dove i manifestanti, che hanno persino messo barricate per le strade, sono stati affrontati dalla polizia anche con granate stordenti, quelle che in genere sono riservate esclusivamente a palestinesi e arabi israeliani. In serata, la moglie di Netanyahu, riconosciuta da alcuni manifestanti nel negozio di un parrucchiere, è stata soccorsa e portata via a fatica dalle forze di sicurezza.

Questo è ciò che è riuscito ad ottenere in soli due mesi governo Netanyahu, con il presidente Herzog che dichiara che Israele è sull'orlo di un "collasso costituzionale e sociale".