Proseguono le indagini della magistratura sulle Rsa in Lombardia. Un nuovo fronte dell'inchiesta avrebbe svelato (fonte Ansa) che nelle strutture per anziani della regione sarebbero stati accolti, provenienti da strutture sanitarie, malati affetti anche da polmoniti, in base a "convezioni" già esistenti. Il guaio è che quei malati non sarebbero stati sottoposti a tampone, per cui non è escluso (ma si dovrebbe anche dire che è quasi certo) che fossero malati di Covid-19.

Se la notizia venisse confermata, la posizione dei vertici della regione Lombardia sarebbe ancora più indifendibile di quanto già non lo sia adesso.

Ma anche in altre regioni del nord c'è molto da chiarire su come sia stata affrontata l'emergenza Covid nelle Rsa.

Anche in Piemonte, ad esempio, dove i morti nelle case di riposo sono stati moltissimi, è stata messa in atto la politica dello scaricabarile - già  vista in Lombardia - come riporta una denuncia dei rappresentati locali di PRC-SE: «Leggiamo oggi che il 31 marzo il responsabile scientifico dell'Unità di crisi, in una corrispondenza con alcuni dirigenti dell'Asl di Torino, avrebbe teorizzato di evitare il più possibile coinvolgimenti diretti in ambiti investiti massicciamente dai contagi Covid19 tipo le Rsa, mentre l'assessore Icardi [assessore alla Sanità alla regione Piemonte, ndr] dichiara qualche giorno più tardi "non vogliamo scaricare nulla su nessuno, ma le residenze sono strutture private che hanno un loro direttore sanitario e amministrativo"».

E c'è anche un caso Liguria, da non dimenticare, dove il tasso di mortalità da Covid è arrivato anche a superare il 14%, secondo in Italia solo a quello della Lombardia. Un terzo dei decessi, circa 300, sarebbe avvenuto in strutture residenziali extra ospedaliere, residenze assistite, case di riposo... 

Anche in questa regione, secondo quanto riporta la locale segreteria Cgil, non ci sarebbe stato un comportamento lineare e logico nella gestione dell'emergenza da parte dei responsabili della sanità. Ad esempio, fino alla metà di aprile, gli ospiti con sintomi delle strutture Rp e Rsa non venivano ricoverati in ospedale, ma erano lasciati nelle strutture dove risiedevano e addirittura, in alcuni casi, anche insieme ad altri degenti senza sintomi. 

Solo di recente, la regione Liguria ha predisposto screening a tappeto dei lavoratori della sanità  tramite test sierologici. I positivi saranno poi sottoposti a tampone ed, eventualmente, messi in isolamento.


In base a queste prime ricostruzioni, nonostante allerte e protocolli, la gestione dell'emergenza Covid sembra essere stata affrontata, almeno per quanto riguarda le Rsa, più che con poca preparazione, soprattutto con molta superficialità. Da vedere, adesso, come i parenti delle vittime decideranno di agire.