È da tempo grottescamente comico l'approccio dei cosiddetti sovranisti alla gestione della pandemia. Lo confermano anche gli arruffapopolo italiani che, ancora una volta, non appena il contagio da Covid aumenta, allora smettono progressivamente di dar di gomito ai no vax e ai no Green pass rispetto a quanto fatto in precedenza, trovando altri argomenti per la loro propaganda... che è ciò a cui si riduce per il loro modo di far politica... visto che affrontare e risolvere problemi è affare per troppo complesso e non utile nel promuovere il consenso.


Ma in Italia l'estendersi del contagio è ancora limitato. Nel Regno Unito, seppure i dati degli ultimi 7 giorni siano in leggero calo, i nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore sono stati 42.408 mentre 195 sono stati i decessi.

In un reportage pubblicato quest'oggi, la BBC fa sapere che la pressione ospedaliera causata dal Covid sulla sanità britannica, non solo ha creato ritardi di mesi nella gestione della normale attività, a partire dagli interventi programmati, ma sta creando gravissimi problemi anche nella gestione del pronto intervento. Il tempo medio di un'ambulanza per rispondere ad una chiamata di emergenza è arrivato a toccare i tre quarti d'ora... inutile elencarne le conseguenze.


Il Robert Koch Institute, l'11 novembre, ha pubblicato i dati registrati nelle ultime 24 ore che indicano una ripresa del contagio nei laender tedeschi che può essere definita ben oltre che allarmante.

Sono stati infatti 50.196 i nuovi casi Covid, mentre i decessi sono stati 235. Il numero dei nuovi ospedalizzati è di 1.274 e porta a 16.700 i ricoverati per Covid in tutto il Paese, con il 12,3% dei posti occupati in terapia intensiva.

L'incidenza del contagio ogni 100mila abitanti, negli ultimi 7 giorni, è pari a 249,1.

Il cancelliere tedesco in pectore, Olaf Scholz, ha esortato i propri connazionali a vaccinarsi, mentre i tre partiti che dovrebbero formare il nuovo governo hanno dichiarato di non dover estendere lo stato di emergenza in vigore dall'inizio della pandemia che scadrà il prossimo 25 novembre, nonostante i nuovi casi registrati nel Paese.

In compenso la nuova maggioranza proporrà al Parlamento nuove norme che rafforzino le misure igieniche, come ad esempio rendere obbligatorie le mascherine al chiuso, ed estendere l'utilizzo del green Pass rendendone più rigida l'applicazione sposando, almeno in parte, quanto fatto dall'Austria.

Ma il problema della Germania è che il numero di vaccinati è al di sotto del 70% e questo rende ampia la platea di coloro che, senza protezione, finiscono per essere veicolo di contagio, senza contare che la dose di richiamo è fondamentale per proteggere i già vaccinati dopo 6 mesi.


Nei Paesi dell'est Europa, la situazione è ben diversa da quella descritta per Regno Unito e Germania. Infatti, in Paesi come la Romania, le conseguenze della pandemia non sono preoccupanti, ma tragiche con gli ospedali al collasso e numeri che fanno impallidire quanto registrato durante la prima ondata. In quei Paesi, le somministrazioni di vaccino non raggiungono il 40% della popolazione vaccinabile, a ulteriore dimostrazione di quanto siano strampalate le posizioni di no vax e no Green Pass.