Per sapere che cosa stia realmente accadendo al Pio Albergo Trivulzio, Alessandro Azzoni - che ha la madre ricoverata in quell'istituto - ha costituito il "Comitato verità e giustizia vittime Trivulzio".
Ecco che cosa chiede quel comitato:Siamo un gruppo di parenti degli ospiti del Pio Albergo Trivulzio di Milano, riuniti in queste ore di angoscia per cercare di tutelare la salute e i diritti degli ospiti del PAT attualmente ricoverati. Nonché tutelare i diritti, la dignità e la memoria dei parenti che purtroppo hanno perso un loro caro all'interno del PAT durante il contagio di COVID-19.Non solo sono morte molte persone, ma ora non abbiamo informazioni sul reale stato di salute degli ospiti e non abbiamo la certezza che ricevano le cure adeguate. Vogliamo che sia fatto tutto il possibile per salvare i nostri cari.Chiediamo:
- che vengano somministrate tutte le cure necessarie a seconda dei diversi livelli di gravità;
- che vengano garantiti tutti i servizi essenziali (medici, assistenziali, psicologici, etc) di cui gli ospiti che vivono una fragilità hanno assoluto bisogno;
- trasparenza rispetto a ciò che è accaduto e sta succedendo all'interno della struttura ora;
- che vengano immediatamente effettuati i tamponi e venga accertata l'eventuale positività al virus degli ospiti e del personale medico e infermieristico;
- che i locali del PAT vengano sanificati e resi idonei alla permanenza di ospiti e operatori;
- la tutela dei parenti dei defunti, garantirne dignità e verità;
- la tutela dei lavoratori e lavoratrici del PAT e della loro salute;
- che vengano accertate tutte le responsabilità di chi ha e ha avuto il compito di gestire la salute degli ospiti e dei lavoratori del PAT durante l'epidemia;
- chiediamo il commissariamento per poter mettere in atto tutti subito tutti i provvedimenti necessari per curare gli ospiti, per salvare le vite dei nostri cari e mettere in sicurezza l'istituto.
Ma il PAT è solo una delle tante Rsa della Lombardia dove, durante l'emergenza Covid, si è registrato un numero impressionante di decessi tra gli ospiti di quelle strutture, come svelato dai dati dell'ISS diffusi giovedì nel corso di una interrogazione parlamentare.
Per capire meglio che cosa sia accaduto e stia accadendo nelle Rsa lombarde, questo è un video mandato in onda durante l'ultima puntata di Piazzapulita, su La7:
Da parte della Lega e dei vertici della regione Lombardia, è oramai sempre più difficile far finta di niente, anche a causa delle inchieste di magistratura e ministero della Salute.
Ecco, pertanto, come il presidente della regione, Attilio Fontana, cerchi di venire meno alle sue responsabilità in relazione alla vicenda, nell'intervista odierna a Mattino 5:
"Io aspetto con estrema serenità l'esito delle inchieste.Noi abbiamo fatto una delibera che è stata proposta dai nostri tecnici. Sono stati i nostri esperti che ci hanno detto che a determinate condizioni - e cioè che esistessero dei reparti assolutamente isolati dal resto della struttura e addetti dedicati esclusivamente ai malati Covid - la cosa si poteva fare.Noi abbiamo fatto questa proposta e le case di riposo che avevano queste condizioni hanno aderito. Non bisogna dimenticare che la scelta è stata fatta perché non avevamo più posti negli ospedali per ricoverare la gente che non poteva più essere curata a casa. Però sono stati i nostri tecnici che ci hanno fatto la proposta, che hanno valutato le condizioni delle singole case di riposo e noi ci siamo adeguati".
Mentre Fontana sta già cercando di scaricare le proprie responsabilità, i dati raccolti dall'ISS e diffusi ieri, se riportati su tutte le Rsa lombarde, potrebbero indicare che in quelle strutture sarebbero stati oltre 7mila i decessi da attribuire, come causa, al coronavirus. Questi i probabili dati reali di quella che la Lega finora ha definito una "montatura".