Politica

Il caso di Giulia Cecchettin e la cultura patriarcale della destra

"Il" presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in base al ruolo ricoperto, dopo l'ennesimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin che è diventato un caso nazionale per l'interesse (e la morbosa curiosità) suscitato nell'opinione pubblica, ha pensato bene di sottolineare come i (post) fascisti, come si usa dire, fossero già sul pezzo in relazione al problema:

"... I dati ufficiali del Ministero dell’Interno dicono che al 12 novembre sono 102 le donne uccise in Italia nel 2023 e 53 le vittime per mano del proprio partner o ex. Una scia di violenza contro le donne che continua da anni con numeri addirittura più drammatici di questi in passato. Ogni singola donna uccisa perché “colpevole” di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie.È già stato approvato all’unanimità dalla Camera, e mercoledì prossimo sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo grazie a una maggiore prevenzione - ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento - l’arresto anche in “flagranza differita” e soprattutto attraverso tempi stringenti - 20 giorni - per valutazione da parte della magistratura del rischio e applicazione delle misure cautelari.Abbiamo aumentato considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza.È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole con i ministri delle Pari Opportunità e della Famiglia, della Cultura e dell’Istruzione così come la campagna di diffusione del numero verde anti-violenza 1522, anche attraverso il coinvolgimento del mondo dello sport. ..."

Ma le fondamenta culturali dell'estrema destra rimangono e non convincono i più, come ieri sera ha esplicitamente fatto presente la giornalista Lilli Gruber, durante la sua trasmissione "Otto e mezzo" che aveva per argomento Giulia Cecchettin, quando  ha fatto riferimento alla "cultura patriarcale della destra", tirando in ballo Giorgia Meloni, che "ci tiene a essere chiamata il presidente del Consiglio. Un mistero della fede per me. Sarà anche questo una cultura di destra patriarcale".

Il tempo di spulciare l'album di famiglia e "la" premier Meloni ha subito replicato con il seguente post via social...

Neanche il tempo di esultare per la risposta ritenuta vincente che i (post) fascisti si sono visti recapitare dal quotidiano Domani una nuova accusa ancor più imbarazzante, che vede protagonista Alessandro Amadori, docente a contratto di psicologia all'Università Cattolica di Milano, che nel suo libro titolato "La guerra dei sessi", dichiara che la violenza di genere va derubricata sotto l'espressione della cattiveria, e da questo punto di vista le donne non sono migliori degli uomini, perché  "sanno essere cattive più di quanto pensiamo".

Nel capitolo dal titolo "Il diavolo è anche donna", Amadori riprende il punto di vista "estremo" espresso in un blog per amatori, secondo il quale le donne sono cattive, a partire dalle figure bibliche, fino a Lucrezia Borgia e alle donne di oggi, e ipotizza una sorta di "guerra dei sessi" che vede da una parte i femminicidi, "purtroppo la tragica, brutale concretizzazione della cattiveria maschile" e dall'altra "la cattiveria femminile".A seguito di ciò, Amadori sostiene pertanto la tesi "che ci convince molto, per quanto possa sembrare politicamente scorretta" che "i raptus omicidiari sostanzialmente non esistono in quanto tali e che bisogna piuttosto iniziare a parlare di cattiveria, aggressività e consapevolezza" ed accanto a quella maschile, che si può esprimere nel femminicidio, esiste una speculare e parimenti feroce, cattiveria femminile. Inoltre, "c'è una piccola, ma appariscente popolazione di donne che approfitta della tendenza maschile alla sottomissione e ne fa una vera e propria fonte di business".    

Sì... vabbè... ma che c'entra Amadori con il governo Meloni?

Perché il ministro Valditara lo ha voluto come coordinatore del gruppo e del progetto che riguarda l'educazione alle relazioni nelle scuole, che lo stesso ministro ha costituito e che verrà presentato mercoledì.   

Tirato in ballo, il ministro dell'Istruzione e del Merito [parentale, ndr], ha replicato così:

"Non c'è nessuna consulenza affidata a nessuno. C'è un progetto che è stato fatto, scritto dal Dipartimento del Ministero dell'Istruzione e del Merito, un progetto che è il frutto di un ascolto ampio, le tante associazioni ci hanno fatto pervenire molti suggerimenti, molte proposte di modifiche, l'Ordine degli psicologi ci ha fatto anche delle correzioni importanti. È un progetto questo che presento io e firmo io. Il resto sono polemiche che stanno a zero".

Ma ai (post) fascisti o presunti tali, anche Nicola Fratoianni, AVS, ha voluto inviare un promemoria:

"L'8 Aprile 2021 ho presentato una proposta di legge per introdurre l'educazione sentimentale a scuola. Non era novità. Già a giugno 2016 e persino a settembre 2013 presentammo un disegno di legge analogo, a prima firma di Celeste Costantino. Si chiamava #1oradamore. Una proposta semplice, chiara a chiunque, che stanziava fondi per superare stereotipi e ruoli di genere, per la crescita educativa, culturale ed emotiva dei più giovani, per fermare sul nascere il germe della violenza e della sopraffazione.Sono passati anni. Sinistra Italiana non era ancora nata. Renzi era a capo del PD e del governo. Noi all'opposizione.L'attuale viceministro Salvini, che oggi invoca pene esemplari [lavori forzati a vita, ndr], solo un mese dopo durante un suo comizio paragonava la Presidente della Camera Laura Boldrini ad una bambola gonfiabile. Un esempio lampante della cultura patriarcale, di come si manifesta, in quale contesto di impunità si muove e in quali ambienti viene alimentata.  ...  Ad oggi, nel 2023, siamo già ad oltre 100 vittime.Ecco, di fronte a tutto ciò non riesco a non pensare che la politica avrebbe potuto fare di più. Molto di più. E che forse, qualcuno di questi casi sarebbe potuto essere evitato se fin dalle scuole primarie si fosse avuta un'educazione sentimentale volta al rispetto, alla cura e alla parità di genere.Mi piacerebbe che tutte le forze politiche si prendano la responsabilità di un atto concreto in questa direzione. La nostra proposta è sempre lì, pronta per essere discussa.Purtroppo, la destra al governo, non mi permette di essere ottimista".

Autore Egidio Marinozzi
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