Il V-Day, che in realtà sarebbe il VE Day, è conosciuto come il giorno della definitiva sconfitta della Germania e della fine della II Guerra Mondiale o, per i più romantici, come il giorno di San Valentino.

Adesso, al tempo della pandemia, il V-Day è diventato la giornata del vaccino... almeno in Europa. La data del 27 dicembre è stata infatti indicata come quella ufficiale in cui l'Europa avrebbe iniziato le vaccinazioni per proteggere i propri cittadini dalle conseguenze della Covid. E così è stato... più o meno.

Roberto Speranza , ministro della Salute ha detto che...

"È il giorno che aspettavamo da tempo. La strada è ancora lunga, ma finalmente abbiamo il vaccino" .

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non è stato da meno:

"Oggi l'Italia si risveglia. È il Vaccine Day. Questa data ci rimarrà per sempre impressa. Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l'immunità e sconfiggere definitivamente questo virus".

I primi ad essere vaccinati in Italia con il Corminaty, il vaccino prodotto da Pfizer/BioNTech ed il primo ad esser stato approvato dall'Ema, sono stati gli operatori sanitari dello Spallanzani: la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, le dottoresse Alessandra Vergori e Alessandra D'Abramo, l'operatore socio sanitario Omar Altobelli e l'infermiera Claudia Alivernini. 

Naturalmente, non potevano mancare le polemiche.

La prima rappresentata dal fatto che altri Paesi dell'Ue, tra cui la Germania, non hanno atteso la data odierna per avviare le vaccinazioni, che sono partite già da sabato.

La seconda, riguarda il numero di vaccini giunti in Italia... poco meno di 10mila, mentre in Germania ne sono stati consegnati 150mila: le dosi inviate nel nostro Paese corrispondono a quelle consegnate ad ognuno dei 16 Länder tedeschi. Anche la Spagna ne ha ricevuti più di noi.

Ben poco è valso l'annuncio che nei prossimi giorni in Italia, settimanalmente, inizieranno ad arrivare poco meno di mezzo milione di dosi di vaccino. Inoltre, agli alimentatori di polemiche non è forse ancora del tutto chiaro che il vaccino potrà iniziare ad avere effetto solo dopo circa un mese dalla prima iniezione (o dopo una settimana dalla seconda, che dovrà essere effettuata entro 3 settimane).  

È vero. È meglio che tutte le persone si vaccinino quanto prima, ma nel frattempo non dovremo dimenticare che nulla cambierà in relazione alle problematiche collegate alla diffusione del contagio e alle conseguenze della Covid. Per cui, ancora per molto tempo dovremo continuare a muoverci tra zone colorate, indossare le mascherine, evitare gli assembramenti, ecc.

La terza riguarda Vincenzo De Luca che da tempo era scomparso dalle prime pagine e che, con un colpo di teatro (anzi di siringa), ha riconquistato l'attenzione perduta. Ecco quello che il presidente della regione Campania ha comunicato nel pomeriggio di domenica sul proprio profilo social...

Ma come! In Itali sono arrivati pochissimi vaccini. Le vaccinazioni odierne erano simboliche e destinate a medici e persone anziane ospitate nelle RSA e De Luca si è fatto vaccinare pure lui? Eppure lo stesso De Luca aveva ricordato che le dosi distribuite nei vari presidi per le vaccinazioni allestiti in precedenza sarebbero state somministrate a operatori sanitari, medici in prima linea nella lotta al Covid e a 20 operatori di una residenza per anziani dell'Asl Napoli 1. Lui non appartiene a nessuna di queste categorie.

Un comportamento inqualificabile e indegno quello di De Luca, secondo il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, in una dichiarazione ripresa dall'Agenzia Ansa: 

"Trovo davvero inqualificabile e indegno l'abuso di potere del Presidente De Luca che approfitta del suo ruolo istituzionale per vaccinarsi quando il vaccino, nelle prime settimane, deve essere destinato esclusivamente, considerate le pochissime quantità disponibili, a medici, infermieri, operatori sanitari ed anziani. La salute del Presidente De Luca viene purtroppo prima del popolo campano. Si dovrebbe vergognare e chiedere scusa".

Un giorno di festa... per l'appunto!