Politica

Giorgia Meloni a Cernobbio 2024: il caso Sangiuliano

Giorgia Meloni è andata a Cernobbio per rispondere alle domande, pardon agli assist, del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, nell'ambito di un panel del Forum Ambrosetti. 

Questo è ciò che la presidente del Consiglio ha dichiarato in relazione al caso Sangiuliano:

"La voglio tranquillizzare, le mie settimane sono più o meno tutte abbastanza difficili, quindi voglio dire... e spesso devo dire anche, magari non è questo il caso, ma spesso devo dire anche che quello che preoccupa me non è quello che vedo preoccupa nel dibattito generale.Intanto voglio approfittare di questa occasione per ringraziare ancora una volta Gennaro Sangiuliano per il lavoro che ha fatto in questi due anni. Come sempre, le cose che si costruiscono fanno molto meno rumore, fanno molta meno notizia, però credo che sia stato molto importante il lavoro che il Ministro ha fatto, credo che sia stato molto importante per esempio aver significativamente incrementato i visitatori e gli introiti delle tante realtà culturali che ha l’Italia; credo che sia stata una scelta molto intelligente chiudere la vergogna tutta italiana di musei e siti archeologici chiusi durante i giorni di festa; credo che sia stato bello e importante avviare grandi progetti che erano fermi da decenni, penso all'ex Ospedale dei poveri di Napoli; penso che sia stato importante allargare le sedi degli Uffizi; penso che sia stato importante anche riformare le norme sui contributi al cinema, sulle quali avevamo visto molte cose che non funzionavano. Quindi penso che Gennaro Sangiuliano abbia fatto un ottimo lavoro, e che per questo vada ringraziato.Dopodiché che cosa è accaduto? Guardi che cosa è accaduto, per paradosso l'ha spiegato bene un suo collega, che è il Direttore de La Stampa Andrea Malaguti. Dice a un certo punto il Direttore Malaguti - che probabilmente è qui - sono giorni che noi parliamo della vita privata di un ministro. Va da sé che quando parli per giorni della vita privata di un ministro la sua vita pubblica è finita. È così. Solo che ci sono due elementi che vanno considerati di questa dichiarazione.Il primo elemento secondo me è che il direttore Malaguti conferma che si tratta di una vicenda di vita privata, perché, ad oggi, il ministro Sangiuliano si è dimesso ma non ci sono illeciti in questa vicenda commessi dal ministro. La seconda questione è che sono giorni che discutiamo. Discutiamo chi? Sì, certo, c'è stata una forte campagna mediatica - fermo restando che chiaramente il Ministro ha sbagliato - che ha trasformato una questione privata in un fatto pubblico.Io penso che sia un precedente al quale non intendo prestarmi, non credo ci si debba prestare, è la ragione per la quale inizialmente non ho accettato le dimissioni del Ministro Sangiuliano. Dopodiché ieri ho accettato le dimissioni, presentate come irrevocabili, perché il Ministro Sangiuliano voleva liberarsi dalla condizione di Ministro per potersi meglio difendere. Perché capiva, come capisco io e capivo io, che l'autorevolezza del Governo, il ruolo del Governo, non poteva continuare a essere sottoposto a questa pressione mediatica.Dopodiché, se qualcuno pensa che situazioni come queste possano servire a indebolire il Governo, temo che non accadrà. Come si dice, è morto il Re, viva il Re. Si è dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro. Ieri, quando ancora la stampa aspettava le dimissioni di Sangiuliano, io ero già al Quirinale a firmare la nomina del nuovo ministro, perché intendo fare il mio lavoro e intendo farlo bene, fino alla fine della legislatura e penso anche che gli italiani capiscano un certo “doppiopesismo”, che si dà più importanza a cose che sarebbero meno rilevanti e meno importanza a cose che sarebbero più rilevanti. Voglio dire che sono molto colpita dalla sproporzione di articoli che sono stati dedicati alla vicenda privata del ministro Sangiuliano rispetto a quelli che sono stati dedicati a un'inchiesta che ha portato avanti la Procura di Perugia, che racconta di funzionari dello Stato italiano che per anni hanno fatto centinaia di migliaia di accessi illegali alle banche date di questa Nazione, ragionevolmente per ricattare la gente. Penso che dobbiamo riportare le cose alla loro giusta importanza se vogliamo dare una mano alle istituzioni di questa Nazione. Dopodiché, ripeto, il Governo ha fatto quello che doveva fare, per me è molto molto importante che il Governo mantenga la sua autorevolezza e spero che si possa adesso andare avanti e che il nuovo ministro Alessandro Giuli possa continuare bene l'ottimo lavoro che fatto da Gennaro Sangiuliano".

Luciano Fontana: "Solo ancora una battuta su quella specie di appello che le ha rivolto Mariarosaria Boccia, quando ha detto che non si può rivendicare la dignità di una donna offesa nei suoi sentimenti a fase alterne. Un appello rivolto a lei":

"Allora, guardi, non credo di dover mettermi a battibeccare con questa persona. Posso dire solamente, ma non lo dico sul caso specifico, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda probabilmente come l'ho guardata io, la mia idea su come una donna debba guadagnarsi il suo spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona".

Anche in questo caso, Meloni ha dimostrato di essere molto confusa, visto che a portare una vicenda pubblica all'interno della sfera privata è stato lo stesso Sangiuliano, organizzando una intervista con il Tg1 a cui lei, quasi sicuramente, ha dato il proprio placet.

C'è poi il fatto, consueto per i (post) fascisti, di stravolgere la realtà, in questo caso cercando di far passare Maria Rosaria Boccia come la responsabile di quanto accaduto.

È ormai evidente e provato che Meloni non sia una "cima" e che la vicenda Sangiuliano la deve aver tramortita, perché ha evidenziato la pochezza della classe dirigente (post) fascista... ma a tutto c'è un limite!

La Boccia, pur avendo sgomitato per conquistare un posto al sole o quello che lei riteneva un gradino in più per la sua carrera, non si è nominata consulente (in pectore) da sola... è stato un ministro, di sua volontà, a portarla in giro e a presentarla come sua collaboratrice... nessun altro. 

Ma Fontana, essendo un ottimo giornalista, si è ben guardato dal farlo notare alla premier Meloni.

Autore Carlo Airoldi
Categoria Politica
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