Una suora  è finita agli arresti domiciliari con l'accusa di aver rubato oggetti preziosi da diverse chiese, per un valore complessivo di 80mila euro. La suora, di nazionalità indonesiana e superiora della Congregazione dello Spirito Santo, avrebbe sottratto gioielli, oro e reliquie, nascondendoli persino nella cesta degli indumenti da lavare.

Le indagini, condotte dalla Procura di Benevento, hanno rivelato che la suora rivendeva la refurtiva a commercianti del settore votivo, fondendo l'oro in lingotti e trasferendo il denaro all'estero. Tra gli oggetti rubati, vi era anche una reliquia di San Nicola di Bari. Secondo le indagini, finora, i furti avevano fruttato alla religiosa un bottino di circa 80mila euro.

La scoperta dei furti è avvenuta grazie alla denuncia del vescovo di Ariano Irpino, Sergio Melillo, che aveva notato ammanchi di oro votivo in alcune parrocchie della diocesi. La suora è stata arrestata dai carabinieri con l'accusa di furto pluriaggravato.

Grazie alla carica di superiora, la suora aveva libero accesso nelle chiese dove adocchiava gli oggetti più preziosi e, di volta in volta - pare senza l'aiuto di alcun complice - li portava via, nascondendoli poi nel suo appartamento della Curia vescovile di Ariano e nella sua abitazione in provincia di Roma. Il denaro ricavato dalla vendita degli oggetti veniva invece trasferito su un conto estero a lei intestato. Gli oggetti rubati appartenevano a tre chiese di Ariano Irpino e a quelle di Castel Baronia, San Sossio Baronia, Bonito, Savignano Irpino e Carife.

Sconcerto tra i fedeli che conoscevano e pprezzavano la suora anche per le sue esecuzioni all'organo della Cattedrale oltre che per il suo impegno a favore della comunità diocesana.