Le ultime cifre diffuse dalle autorità cinesi indicano in 68.500 il numero dei contagi di Copvid-19, mentre 1.665 sono i decessi, che per la maggior parte sono stati registrati nella provincia di Hubei.

Dati preoccupanti? Tutt'altro... almeno secondo quanto dichiara il portavoce della Commissione per la salute incaricata di arginare l'epidemia. Infatti, i 2.009 nuovi casi di domenica mostrano un calo rispetto ai 2.641 del giorno precedente, così come i decessi, anche se di una sola unità: da 143 a 142, che tranne quattro, sono tutte registrate nello Hubei.

Per le autorità cinesi questi dati sono la riprova che gli sforzi fatti finore per arginare l'epidemia stanno dando i primi frutti.

Sforzi che, va detto, hanno fatto ricorso a misure drastiche. La provincia dello Hubei e la sua capitale, Wuhan, sono state praticamente "sigillate" dal 23 gennaio, con scuole, uffici e fabbriche chiuse e la maggior parte dei viaggi sospesa. Le megalopoli di tutta la Cina, a partire da Pechino stanno imponendo la quarantena obbligatoria ai propri residenti che rientrino da un viaggio, con il rischio del carcere per chi dovesse contravvenire all'ordine e manifestasse i sintomi del coronavirus.


Fuori dalla Cina, l'epidemia maggiore di Covid-19 è concentrata sulla nace da crociera Diamond Princess, ormeggiata nel porto di Yokohama, dove il numero di contagiati è di nuovo aumentato raggiungendo le 355 unità, tanto che i vari Stati hanno deciso il trasferimento dei loro turisti a bordo. 

Dopo Stati Uniti ed Australia, anche l'Italia ha deciso il rientro dei 35 connazionali bloccati sulla nave da crociera. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Di Maio, con un post su Facebook: «Dopo aver riportato Niccolò dalla sua famiglia, ci siamo messi subito al lavoro per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess, in Giappone.  Oggi posso dirvi che partirà un volo anche per loro, lo abbiamo deciso ieri insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Questa è l’Italia che non lascia mai soli i suoi connazionali. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro, lo Stato c’è e non mancherà. 🇮🇹Grazie a chi sta dando il massimo in queste ore, in patria e all’estero, per fornire il massimo supporto a chi ne ha bisogno».


Sempre, per quanto riguarda l'Italia, lo studente di Grado, rientrato ieri dalla Cina, è stato sottoposto nuovamente al test del coronavirus che è risultato negativo. Per precauzione, resterà in isolamento allo Spallanzani per i prossimi 14 giorni. Rimangono pertanto 3 i casi confermati, con la coppia cinese attualmente in terapia intensiva ed il giovane proveniente dalla Cecchignola.

Come riportato dall'Ansa "ad oggi sono 304 i bambini e gli studenti rientrati dalla Cina e residenti nell'area dell'Azienda Usl Toscana Centro (Firenze, Prato, Empoli e Pistoia) le cui famiglie hanno scelto di farli restare a casa in isolamento volontario per due settimane dopo il ritorno in Italia da un viaggio in una delle aree a rischio infezione da Coronavirus. Lo rende noto la Usl con un bilancio aggiornato sull'emergenza relativa al territorio di competenza".  

Sempre in Toscana, il presidente della regione, Enrico Rossi, ha fatto sapere che sono circa 2.500 i cinesi che rientreranno in Italia dopo la vacanza del Capodanno. Per loro è stato allestito nel un ambulatorio speciale e gratuito ad Osmannoro, nel caso ritengano dovervi far ricorso.