Quando sembrava ormai fossimo fuori dalla lunga crisi di un decennio fa, e fosse tutto pronto per un rialzo dei tassi anche da parte della BCE, ecco che l'uragano Covid ha cambiato tutti i piani.

Per ancora diverso tempo il costo del denaro rimarrà a un livello molto basso, e questo finirà per causare dei problemi ai bilanci delle banche.

Le prime ad essere preoccupate dall'attuale situazione sono le banche statunitensi, dopo che la Fed ha dichiarato di non avere intenzione di voler toccare il costo del denaro fino al 2023, lasciandolo nella forchetta compresa fra 0% e 0,25%.

Le banche degli altri Paesi attendono che quanto deciso negli Usa si riproponga anche da loro.

Naturalmente, se il costo del denaro diminuisce, teoricamente, sono più bassi i profitti delle banche che hanno prestato denaro a famiglie ed imprese, perché più basso è il costo degli interessi applicabili... anche se non va dimenticato che in tal modo ci può essere una compensazione dovuta all'aumento nel numero di prestiti che tassi a minor costo finirebbero per favorire.

In ogni caso, l'attuale situazione è comunque un campanello d'allarme sulla redditività delle banche e sull'andamento dei titoli in borsa ad esse associato.