Il vento è cambiato non è una frase che sentirete pronunciare dai leader dei partiti italiani di estrema destra per commentare il risultato delle elezioni spagnole, dove la sinistra ha vinto dimostrando di esistere ancora, nonostante il dilagare del neofascismo in Europa, e non solo!
FdI e Lega si consolano però con il risultato degli aspiranti neofranchisti di Vox, in pratica i sovranisti spagnoli che nel prossimo Parlamento saranno presenti con 24 deputati.
Così Giorgia Meloni: «Sono entusiasta per il risultato di Vox, ora li aspettiamo nella famiglia europea dei Sovranisti e Conservatori: insieme potremo ribaltare la maggioranza che ha governato l’Ue fino a oggi».
Così Matteo Salvini: «Complimenti a Santiago Abascal e agli amici di Vox per l’ingresso in Parlamento in Spagna: da 0 a 24 seggi, con oltre il 10%!»
I due aspiranti neofascisti italiani, però, si guardano bene dal ricordare ai loro sostenitori che le elezioni politiche spagnole sono state vinte dal PSOE, il partito socialista che ha conquistato 123 seggi contro gli 85 del 2016. Una rinascita fatta anche a spese di Unidos Podemos (i grillini locali, ma di sinistra) che dai 71 seggi delle scorse elezioni sono passati agli attuali 42.
Per quanto riguarda la destra, i popolari, travolti dagli scandali, dai 137 seggi del 2016 sono passati agli attuali 66. Un vero e proprio tracollo, di cui però solo in parte hanno approfittato gli estremisti di Vox (nati da una costola del PP) e i Ciudadanos, i grillini di destra, che dai 32 seggi delle scorse elezioni sono passati agli attuali 57.
La maggioranza nel Parlamento spagnolo si raggiunge con 176 seggi, e pertanto dopo il voto si apre il rebus relativo al governo e a chi lo appoggerà.
Di certo, però, dalla corsa è tagliata fuori la destra, con qualche possibilità per i soli Ciudadanos di far parte di una possibile maggioranza, anche se gli elettori del PSOE, durante i festeggiamenti per la vittoria, hanno urlato al loro segretario Pedro Sanchez di non allearsi con loro.
E allora con chi potranno formare il nuovo governo i socialisti? Podemos è un possibile candidato, ma i suoi seggi non sono sufficienti a raggiungere la soglia per ottener la maggioranza dei voti in Parlamento.
A questo punto, potrebbero diventare decisivi i voti degli indipendentisti, con i partiti catalani ERC (sinistra) e JXCAT- Junts (centro) che, rispettivamente, hanno ottenuto 15 e 7 seggi. Da non dimenticare che il premier socialista Zapatero aveva trovato un accordo per l'indipendenza della Catalogna e che il caos politico scoppiato negli ultimi anni è da attribuirsi al fatto che Rajoy si era rifiutato di dar seguito ai patti siglati dal suo predecessore.
E per tale motivo, è da sottolineare la dichiarazione dell'ex presidente del Parlamento della Catalogna, Carme Forcadell, attualmente in carcere, che ha scritto un tweet in cui dice di sentirsi orgogliosa di essere di sinistra e femminista, complimentandosi con ERC per lo storico risultato raggiunto.
E nel suo post non sono mancate neppure le congratulazioni a Pedro Sanchez, con l'auspicio che prenda coscienza del risultato e ascolti il grido della maggioranza dei catalani: "la fine della repressione e una soluzione democratica".
Avui em sento orgullosa de ser d’esquerres i feminista. Enhorabona a @Esquerra_ERC per aquests resultats històrics! Felicitar també a Pedro Sánchez, que ha de prendre nota dels resultats i escoltar el clam de la majoria de les catalanes: fi de la repressió i solució democrà tica.
— Carme Forcadell (@ForcadellCarme) April 29, 2019