Prima di Befana, Di Maio aveva detto che già all'inizio di questa settimana il Consiglio dei ministri avrebbe approvato il decreto legge per licenziare revisione alla legge Fornero e reddito di cittadinanza.
Nulla da fare. Giovedì, è stato annunciato che il decreto slitterà ancora e bisognerà attendere almeno una settimana per conoscerne i contenuti. Inutile ricordare che in relazione al reddito di cittadinanza, i 5 Stelle parlavano del provvedimento già 5 anni fa. Però, non sembra che al riguardo avessero idee chiare, visto che nella legge di bilancio è stata inserita solo la voce di spesa, ma non il provvedimento che è stato ancora rimandato.
Ma nulla di cui preoccuparsi. Il ritardo, ufficialmente, non riguarderebbe i contenuti del decreto, ma gli aspetti tecnici a corredo, come ha spiegato lo stesso Giuseppe Conte a margine della sua partecipazione agli stati generali dei Consulenti del lavoro, aggiungendo poi: «Vogliamo fare le cose per bene. È una riforma complessa che stiamo studiando da mesi, non il frutto di una estemporanea promessa elettorale. È un passaggio qualificante, un manifesto politico più che una riforma. Un meccanismo per valorizzare il capitale umano disperso in Italia.
Troppi cittadini sono ai margini. Il primo obiettivo del nostro governo è favorire occupazione stabile. La nostra stella polare è l’articolo 3 secondo comma della Costituzione, non solo principi astratti, ma l’uguaglianza sostanziale tra i cittadini... è lo scopo del reddito di cittadinanza su cui qualcuno solleva perplessità e preoccupazioni: le comprendiamo ma è la riforma più coraggiosa varata negli ultimi anni.»
Quindi ci sarà ancora da attendere per conoscerne realmente i contenuti, finora solo in parte anticipati e neppure tanto in dettaglio.
Conte poi ha fatto sapere che sulla Tav le relazioni richieste sono state consegnate, ma non sono state ancora lette e valutate collegialmente dal Governo che si esprimerà ufficialmente sulla questione entro il mese di Gennaio, come ha dichiarato lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli questa mattina, in un'intervista alla trasmissione Agorà, aggiungendo che «nel contratto di Governo c’è scritto di ridiscutere integralmente l’opera», confermando così implicitamente il parere negativo costi/benefici che sarebbe emerso dalle relazioni, come già anticipato ufficiosamente da alcune fonti all'interno del Governo.