Il NUE (Numero Unico di Emergenza) risponde ai criteri di efficienza richiesti?
A cura di Francesco Paolo Aita Componente Commissione Tecnico Scientifico ANPPE Vigili del Fuoco.
Era il 16 settembre del 2021 quando Nicola Zingaretti, con la partecipazione del Ministro degli Interni Luciana Lamborghese, inaugurava la nuova Sala NUE 112 con la quale si andavano a coprire anche le zone di Rieti, Frosinone, Viterbo e Latina per un totale di circa 2 milioni di abitanti.
Il tutto nasce per velocizzare le chiamate di emergenza smistandole prontamente ai vari settori, ma ad oggi la situazione non sembra quella sperata e la spesa economica per un buco nell’acqua diventa insormontabile, contando le infrastrutture, formazione di personale e smistamenti burocratici.
La sala operativa di Roma e Provincia dal 2015 è passata da meno di 100 chiamate al giorno ad una media di chiamate, ad oggi, di 5.000 al giorno per un totale di oltre 3 milioni richieste di soccorso di vario genere, essa doveva avere un tempo di risposta di circa 2,8 secondi al cittadino ed il passaggio all’Ente competente con un massimo di 43 secondi; tutto questo però non è reale e assistiamo a cittadini che rimangono a pazientare per oltre 3 minuti prima di ricevere un operatore 112 che tra richiesta dati e verifica della situazione successivamente vengono smistati al 115 che per prassi dovrà richiedere tutte le informazioni date di nuovo.
Ed ecco che per una chiamata di soccorso si può concludere una telefonata al decimo minuto, un’eternità per chi lavora in emergenza su strada cercando di recuperare ogni secondo possibile che potrebbe essere vitale in tantissime situazioni. Tutta questa inefficienza va a ricadere sui vari Corpi, e spesso e volentieri i Vigili del Fuoco arrivando sul posto ricevono insulti per il ritardo non dovuto a loro ma proprio ad un meccanismo farraginoso che non anticipa in nulla il lavoro del soccorso pubblico.
Già da tempo si era promessa un’unica sala interforze che avesse al suo interno tutto il personale delle forze dell'ordine e soccorso pubblico, con un supporto logistico di operatori esterni adeguamente formati. Non possiamo trasformare il 112 in un numero barzelletta dove le vittime e gli osservatori debbono attaccare prima di risposta e cercare il numero della caserma VVF più vicina per descrivere i fatti.
L’ ANPPE Vigili del Fuoco, a nome del suo Presidente Fernando Cordella, che si batte per la professionalità a 360 gradi non può non denunciare il fatto, soprattutto in questo periodo dove la capitale sta passando uno dei periodi più emergenziali della sua storia tra pericolo siccità ed incendi vegetazione.