Questo venerdì il consulente del governo per l'emergenza coronavirus, Walter Ricciardi, era in onda su Mattino Cinque. Questa la sua dichiarazione odierna in relazione alla previsione di una possibile data per la soluzione dell'epidemia:
«Non abbiamo termini di paragone se non quello Sars, che è un virus simile. La Sars - ha detto Ricciardi - era meno contagiosa e sostanzialmente la situazione si risolse verso maggio-giugno. Questa è più contagiosa e quindi è probabile che arriveremo almeno fino a quei mesi, forse anche un po' oltre. Speriamo che ci voglia meno tempo, ma dobbiamo entrare nell'ottica delle settimane e dei mesi e non certamente dei giorni. Se queste misure come crediamo avranno successo lo vedremo tra due settimane. A inizio di aprile dobbiamo fare il bilancio, però non dobbiamo essere frettolosi e farci prendere dall'emotività, ma valutare i numeri. Il virus è diventato pandemia. Significa che è diffuso su tutta la faccia della Terra. Dobbiamo andare avanti con queste misure, ma senza guardare i numeri giornalieri».
Ricciardi ha anche ricordato che il blocco di Wuhan e dello Hubei a cui l'Italia si sta "ispirando" si riferiva ad una provincia che, però, aveva attorno un Paese che continuava ad andare avanti.
Parole incoraggianti, quest'ultime, che fanno intendere che dalle parti del Governo esista la presa di coscienza che bloccare l'Italia per altri due mesi (fino a giugno), come faceva intendere la prima parte della sua dichiarazione, potrebbe avere conseguenze imprevedibili dal punto di vista sociale ed economico.