Nell'articolo di Dario Currado si parla della filosofia dell'Uno Partendo dal film: Mister Nobody.

... Il film sembra parlare di puro esistenzialismo sartriano, ma questa lettura è molto parziale, in realtà l'intero film non fa che costruire un'altra ontologia nelle due ore e mezza della sua durata. Lo psicoanalista che cerca di scavare nella memoria del paziente usa la sua scavatrice: l'ipnosi.

Tuttavia tutto quello che riesce a tirare fuori dal paziente non sono che discorsi senza senso e contraddittori.

Non si tratta del fatto che il paziente ha la memoria corta, la sua memoria, al contrario, è talmente lunga che si estende su tutto il possibile della sua esistenza, eppure lo psicoanalista vorrebbe da quel possibile estrarre una sola immagine dei fatti, una sola verità...." 

Da qui per dire che "...Ci sono tre modi di dire "nessuno":

Il primo è quello di Ulisse, primo borghese greco, che dice a Polifemo: "Io sono Nessuno!

Il secondo modo è caratteristico dell'uomo della massa nella società dello spettacolo, uomo che grida: "io non sono nessuno, proprio un accidenti di niente!"

C'è ancora un altro modo di dire nessuno, questo è quello dell'uomo libero che dice sempre: "no, non sono niente! Non sono questo, né quello, non mi identifico con niente!".... 

"...La distinzione fra il possibile e il reale, sulla quale parecchi filosofi hanno tanto insistito, non ha dunque alcun valore metafisico: ogni possibile è reale a modo suo..."