Il compromesso raggiunto al Senato per far passare, attraverso il voto di fiducia, il disegno di legge sulle unioni civili rappresenta, dal punto di vista politico, una vittoria di Renzi ma contiene quattro contraddizioni, su cui verosimilmente si eserciterà il lavoro dei giudici e che lasciano sul campo numerosi scontenti.

PRIMA CONTRADDIZIONE: VIETATO DISCUTERE IN PARLAMENTO SUL PROVVEDIMENTO CHE FA DISCUTERE I CITTADINI
La prima contraddizione è tra la passione con cui l'Italia ha seguito il dibattito e il modo sommario usato per chiuderlo. La discussione è avvenuta principalmente nelle piazze e nelle segrete stanze dove i partiti mediano fra loro, molto meno in Parlamento. Pur di portare a casa un risultato, si è prima deciso di non completare l'esame del testo in commissione, poi di decapitare anche la discussione parlamentare dei singoli articoli con un maxi-emendamento «prendere o lasciare» su cui è stata posta la fiducia. La saggezza popolare insegna che le gatte frettolose fanno spesso i micini ciechi e, anche depurandola dai toni apocalittici utilizzati secondo il loro stile consueto dai 5 stelle, è difficile sottrarsi all'impressione che al potere legislativo del Parlamento il governo e i partiti abbiamo sostanzialmente imposto un diktat.

SECONDA CONTRADDIZIONE: ESULTA ALFANO, GRIDA AL TRADIMENTO IL POPOLO DEL FAMILY DAY
La seconda contraddizione riguarda il mondo cattolico e il popolo, non solo di cattolici, che ha partecipato alle grandi manifestazioni del