«Disse durante la Messa che un cristiano non può essere della Lega, non ho parole...  Se questo prete, che mi odia, chiederà scusa e devolverà 1.000 euro ad una Onlus che si occupa di disabili, pace fatta e amici come prima».

Questa la solita dichiarazione social di Matteo Salvini per annunciare la querelle giudiziaria da lui avviata per diffamazione, nei confronti di don Alberto Vigorelli - 81 anni, al tempo parroco della parrocchia di Santo Stefano a Mariano Comense - che circa 4 anni fa, durante l'omelia della messa domenicale, ai fedeli radunati in chiesa disse: «O siete di Salvini o siete cristiani».

Come riporta il Corriere di Como, che descrive quanto accaduto nella prima udienza che si è tenuta questo martedì davanti al giudice di pace Salvatore Falcone, Don Alberto Vigorelli non si è affatto scusato, dichiarando: «Non ho niente di cui scusarmi. Ho predicato il Vangelo e non ho offeso Salvini».

Don Alberto era in aula, ma non Matteo Salvini. L'aula del Tribunale dove si è svolta l'udienza era affollata da decine di persone che hanno voluto mostrare il loro sostegno al sacerdote.

L'avvocato di Salvini ha detto che per il suo assistito c'era la volontà di arrivare ad un accordo bonario che prevedesse la formalizzazione delle scuse per quanto dichiarato durante la messa.

L'avvocato di Don Vigorelli ha invece replicato che la parola scusa non è contemplata, perché il suo assistito ha predicato il Vangelo e per questo non può certo scusarsi, aggiungendo anche che Salvini lo ha accusato di odiarlo. «Anche questo non è corretto - ha precisato l'avvocato. - La predicazione del Vangelo, infatti, è ispirata solo dall'amore e non dall'odio».

Pertanto, nulla di fatto. Le parti così torneranno davanti al giudice il prossimo 14 maggio.

Questi i fatti della cronaca. Di seguito alcune considerazioni di semplice buonsenso in relazione alla notizia.


«O siete di Salvini o siete cristiani». E questa sarebbe un'offesa? L'essere o meno cristiani è una considerazione che, in base alla consuetudine, indica umanità, fratellanza, amore, accoglienza, partecipazione, condivisione, ecc. Salvini promuove questi valori? A Don Alberto e a milioni di italiani che la pensano come lui non sembra... Pertanto, dove stia l'offesa nel dire ad una persona o a una folla che non si è cristiani se si è di Salvini, non si riesce a capire.


Altra considerazione leggermente più "tecnica". Si è cristiani di fatto, nel momento in cui si viene battezzati. Ma l'essere cristiani non è una questione solo burocratica. Lo ha detto e ripetuto decine di volte anche l'attuale pontefice, Francesco, affermando che è necessario seguire anche gli insegnamenti del Vangelo. Se un prete, che di "mestiere" è deputato a professare il Vangelo cercando di spiegarlo ai fedeli, dice che gli "insegnamenti" di Salvini non sono quelli del Vangelo e che, pertanto, chi li segua non può considerarsi cristiano, dove sarebbe l'offesa, la diffamazione, l'odio e, di conseguenza, il reato?


Mal che vada, quella di Don Alberto potrebbe essere considerata un'opinione errata. Ma da quando è diventato un delitto in Italia esprimere un'opinione? Inoltre, nei fatti, dove è scritto nel Vangelo che per essere un seguace di Cristo, e pertanto un cristiano, è necessario respingere le persone in difficoltà invece di accoglierle e prestar loro soccorso? Forse San Paolo, quando la nave su cui era a bordo è naufragata a Malta, è stato ributtato a mare? Negli Atti degli Apostoli è scritto l'esatto contrario. E solo per fare un esempio!


Per ultimo, come può Salvini ritenere che un Tribunale possa essere in grado di giudicare se una persona sia o meno cristiana, nel caso che un'affermazione come «O siete di Salvini o siete cristiani» (od una analoga) possa mai essere considerata diffamazione e pertanto reato? Da quando un giudice può stabilire se una persona sia cristiana o meno? E con quali strumenti? E se il giudice fosse ateo o agnostico... come potrebbe essere in grado di decidere?


Ma forse il reato cui Salvini voleva denunciare è quello di opinione che pensava di aver inserito nei "famigerati" decreti sicurezza. Purtroppo per lui non è così. Non solo. Al segretario leghista brucia che a chi bacia rosari e sventola vangeli a sproposito possa essere appiccicata l'etichetta di non cristiano. Purtroppo per lui, però, non è solo Don Alberto Vigorelli a dirlo, ma è lo stesso Vangelo a denunciarlo!