News calcistiche dell'8 settembre 2024
Lotito: “Puntiamo su Castrovilli”
Abbiamo costruito una squadra nuova con potenzialità adatte al calcio di oggi. Da noi non ci devono essere prime donne, ma tutti devono dare il massimo con umiltà. Qui non c’è più gente presuntuosa, tutti stanno al servizio della squadra. Castrovilli? Inutile sovraccaricarlo, ci puntiamo molto per il futuro. Giocherà presto”. Così Claudio Lotito, numero uno della Lazio a Il Messaggero.
Lotito: “Folorunsho? Non si può comprare a sproposito. Cataldi non l’ho mandato via”
Intervistato dal Messaggero, Claudio Lotito ha fatto il punto sulle mosse di mercato dei biancocelesti: “A un certo punto sembrava che Folorunsho dovesse arrivare a furor di popolo, ma non si può comprare così a sproposito – le parole del patron -. Cataldi non l’ho voluto mandare via io: la Fiorentina l’ha voluto e l’ha preso”.
Inter, retroscena Dimarco: a inizio estate poteva andare al Bayern Monaco
Federico Dimarco con la Francia ha messo a segno il terzo gol con la maglia della Nazionale, certificando la sua raggiunta titolarità anche in maglia azzurra dopo aver blindato la fascia sinistra dell’Inter. “Sa giocare a calcio e lo puoi mettere da qualsiasi parte. Ha delle conoscenze che anche all’Inter fa vedere ogni volta che scende in campo” le parole del ct Spalletti sulla prestazione del suo esterno, una sorta di promozione sul campo che segue quella, ormai nota, di Simone Inzaghi che se ne era innamorato già dai primi giorni come tecnico nerazzurro: “Qualcuno diceva che non era da Inter, dopo tre allenamenti Inzaghi ci ha detto: questo da qui non si muove” le parole di Piero Ausilio su Dimarco, che forse risuoneranno nelle orecchie di qualche tecnico nerazzurro del passato.
E pensare che Dimarco avrebbe potuto lasciare sguarnita la fascia sinistra interista in questa stagione, visto che il Bayern Monaco ha seriamente pensato a lui a inizio mercato estivo. Lo rivela Fabrizio Romano in un retroscena che avrebbe davvero cambiato i piani della squadra di Inzaghi in caso di cessione, anche se va subito precisata una cosa: sebbene l’interesse dei bavaresi fosse serio, non c’è mai stata una vera e propria trattativa per Dimarco perché i dirigenti tedeschi hanno capito che per l’Inter è incedibile e lo stesso giocatore non vuole muoversi da Milano.
Dimarco, cresciuto nelle giovanili interiste, ed entrato in pianta stabile nell’undici titolare proprio con l’avvento di Inzaghi dopo le esperienze con Parma e Verona, ha rinnovato recentemente il contratto: a fine 2023 la notizia del prolungamento fino al 2027 con ingaggio sui 4 milioni di euro. A 26 anni è nel pieno della maturità: presa l’Inter, ora si è preso anche la Nazionale.
Maignan-Milan, prove di rinnovo. In corso nuovi contatti con il portiere
Mike Maignan è un pacchetto all inclusive. Se compri, prendi tutto: un portiere fenomenale, una personalità fortissima e non sempre semplice. Il Milan ha preso nel 2021 e si è trovato benissimo: subito scudetto da miglior portiere d’Italia. Per il futuro, farebbe la stessa scelta e ne parla, con lui e suoi agenti. Recentemente ci sono stati nuovi contatti e la trattativa è in un buon momento. Rispetto al dialogo con Theo, l’altro giocatore con contratto in scadenza nel 2026, c’è più ottimismo. Il prossimo passo sarà formulare un’offerta, perché finora il Milan non ha ancora fatto proposte ufficiali. Certo, è facile ipotizzare che MM16, con il Milan o altrove, guadagnerà molto più dei 3,2 milioni del contratto attuale. Può arrivare in zona 5,5 milioni, come Leao? Sì, possibile. Di sicuro, Maignan ha una fissa – vincere – e in base a quella prenderà le sue decisioni. Resterà solo se il Milan sarà competitivo al massimo.
Commisso: “Chi ha vinto poteva essere iscritto alla Serie A? Zhang è scomparso”
Il solito Rocco Commisso. Intervistato dalla Gazzetta, il numero uno della Fiorentina non le ha mandate a dire come di consueto tirando bordate al sistema calcio italiano e non solo: “In Italia è un disastro – ha esordito il noto imprenditore americano -. E non invidio i club che hanno vinto in questi anni: lo hanno fatto grazie a situazioni debitorie assurde che hanno portato i club quasi alla bancarotta e poi nelle mani di Fondi per la mancata restituzione da parte delle proprietà dei prestiti ricevuti. E io mi chiedo ancora se chi ha vinto in certi anni poteva essere iscritto al campionato”.
Chiaro il riferimento alle big della Serie A, successivamente citate dal presidente viola senza alcun timore: “Stavo per comprare il Milan poi è finito a mister Li e sapete come si è conclusa la vicenda. E Zhang? Non si sa più dov’è… Anche lui costretto a lasciare l’Inter, indebitata col Fondo Oaktree. Poi c’è il caso Juve: da Ronaldo in poi Exor in cinque anni ha dovuto mettere 900 milioni di euro per sistemare i bilanci, nonostante i ricavi annuali fossero superiori a 450 milioni, più del triplo di quelli della Fiorentina. Dei club a cui possiamo paragonarci, per dimensione e ricavi, solo l’Atalanta ha fatto meglio di noi come risultati, ma il loro progetto, compreso di infrastrutture, è partito prima. Le altre no, non posso invidiarle”.
“Se in questi cinque anni ho visto miglioramenti come organizzazione, rispetto delle regole e governance? Ho ancora fiducia, ma la risposta è no – ha aggiunto un vulcanico Commisso -. La Juventus ha subito una penalizzazione per irregolarità, ma Milan e Inter hanno continuato a spendere nonostante centinaia di milioni di debiti e non sono state mai penalizzate per questo. Non si è voluto intervenire. Questi club, a partire dalla Juve, volevano aggiustare i bilanci con i soldi della Superlega a scapito dei tornei nazionali. Per fortuna quel progetto è fallito e il calcio si è salvato”.
Infine una battuta sulle cessioni di Chiesa e Vlahovic, entrambi finiti alla Juventus: “Se è l’unico club che si presenta con i soldi a chi devo venderli i calciatori? Con loro penso di aver fatto due grandi affari. Dusan volevo tenerlo ma era impossibile trovare un accordo con il suo agente. Quando sono arrivato io invece Federico era già stato venduto. Io però l’ho trattenuto con la promessa di venderlo un anno dopo. Ma alle nostre condizioni” ha concluso Commisso.
Totò Schillaci, eroe delle Notti magiche, è ricoverato in ospedale. La famiglia: condizioni stabili
Ore di apprensione per Totò Schillaci. Il bomber di Italia 90 è ricoverato nel reparto di Pneumologia dell'ospedale Civico di Palermo in gravi condizioni. L'ex calciatore, eroe delle “notti magiche”, è in cura da qualche anno per un tumore e ha subito anche degli interventi. E' stato in terapia alla clinica la Maddalena e da ieri sera si trova nel nosocomio cittadino. La conferma delle sue condizioni sul suo profilo social: "Totò è in condizioni stabili ed è controllato da una equipe di medici notte e giorno. Forza Totò".
Lo scrive la famiglia su Instagram “viste le innumerevoli chiamate da parte di molte testate giornalistiche e viste le brutte notizie che circolano”. Poi l'augurio di riprendersi, "Forza Totò". Schillaci, 59 anni, ha raccontato anche la sua malattia, le terapie, la paura al momento della diagnosi e poi il male che lo ha segnato. Un male che aveva sconfitto e che ora si sarebbe ripresentato.
Mentre gioca la partita più importante di sempre, gli italiani che lo hanno seguito con le maglie della Nazionale e poi di Messina, Juventus, Inter e Jubilo Iwata continuano a lasciare sui social messaggi di incoraggiamento e affetto per il grande campione.