Venerdì 12 febbraio, sono trascorsi appena pochi minuti da quando Mario Draghi, Presidente del Consiglio oramai in carica, dalla sala stampa del Quirinale ha comunicata ai giornalisti la composizione dell’Esecutivo che oggi presterà giuramento nelle mani del Capo dello Stato.

Su LA7, ore 20:10, Enrico Mentana, nel corso del telegiornale, si collega telefonicamente con Matteo Salvini per raccogliere a caldo le sue prime impressioni.

Il padano non smentisce la sua fama di individuo zotico ed indisponente ed attacca subito due ministri del neo-governo Draghi con queste parole:

“Pensare Speranza alla Salute e Lamorgese agli Interni, o cambiano marcia, cambiano modulo, cambiano approccio, cambiano sprint, oppure se vanno avanti come sono andati avanti nell’ultimo anno e mezzo, avranno bisogno di aiuto e sostegno, mettiamola così!”

Cos’è successo al signor Salvini?

Per giorni ed in ogni dove il padano si è profuso nel magnificare, con toni palesemente untuosi, qualità e meriti di Mario Draghi, confermandogli totale fiducia anche per la composizione dell’Esecutivo, ed ora si è già  pentito?

Gli rode, forse, che il Presidente del Consiglio abbia valutato così positivamente il lavoro svolto da Speranza e Lamorgese, proprio in questo anno e mezzo, da essere indotto a riconfermarli negli stessi dicasteri per dare continuità così al loro lavoro e non disperdere le loro esperienze ?

Ora, posso comprendere, solo sotto il profilo umano, che Salvini sia stizzito perché la signora Lamorgese, subentrata a lui al ministero degli Interni, abbia dimostrato, urbi et orbi, che quel dicastero possa essere condotto senza isteria e fanatismo.

Per cui la sola idea che Draghi ne abbia apprezzato il lavoro al punto da rinnovarle il mandato mandi in paranoia il padano.

Ma la polemica nei confronti di Speranza è davvero di un infantilismo inquietante, non solo perché il lavoro del ministro della Salute è stato complimentato, a più riprese, dai partner europei (ed a Salvini da poche ore neoeuropeista la cosa potrebbe essere sfuggita !), non solo perché lo stesso Presidente Mattarella ha dimostrato di apprezzare impegno, capacità e dedizione del ministro, ma soprattutto perché, mentre Salvini si trastullava a fare il negazionista, Speranza invece lottava contro un nemico oscuro, malvagio e letale.

Certo è che se il governo, che non ha ancora emessi i primi vagiti, riceve già questo bel viatico da uno di coloro che, almeno a parole, sembrava gradirlo e sostenerlo, per il Premier Draghi il percorso sarà ambiguo ed irto di pericoli.

Buon lavoro, dunque, Presidente Draghi!!!