Tetto al contante fino a 5.000 euro. POS obbligatorio solo oltre i 60 euro. Abolizione del Reddito di Cittadinanza. Una “triade oscura” che me ne ricorda un’altra di stampo psicopatologico. Quel disturbo della personalità caratterizzata da tre tratti: il narcisismo, il machiavellismo e la psicopatia.

Ripensando a questa manovra finanziaria – anzi “micromanovra”, e vi assicuro che ci penso spesso per trovare una qualche quadra – mi stanno martellando questi tre elementi che riguardano appunto l’innalzamento del contante, i pagamenti al POS, e lo smantellamento del RdC. E una quadra in effetti si appalesa, ma non è quella positiva e brillante che io vado cercando; è qualcosa di oscuro, torbido, manipolatorio.

Cui prodest? Scopriamolo.

Mi sono sforzato di capire perché quest’aumento al tetto del contante; perché, insomma, torniamo indietro. La Meloni, in conferenza stampa, aveva detto che l’innalzamento “è allineato” a quello consentito dall’UE. Ma avrebbe potuto dire la stessa cosa se si abbassava il tetto a 1.000 euro, come già previsto di fare dai governi precedenti. La UE sarebbe stata contenta lo stesso; anzi più contenta, visto che il nostro bel paese tende più di altri all’evasione fiscale. Non è una novità!

Ce lo dice la Direttiva UE 2015/849 (considerando n. 6):«I pagamenti in contanti di importo elevato si espongono sensibilmente al pericolo del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo» e consiglia di non effettuare pagamenti «contanti di importo pari o superiore a 10.000 EUR» concludendo che «Gli Stati membri dovrebbero poter adottare soglie più basse, limitazioni supplementari di ordine generale all'uso del contante e ulteriori disposizioni più rigorose».

Quindi sbaglio se dico che la UE sarebbe stata più felice se l’Italia poneva la soglia a 1.000 euro come già stabilito?

Poco importa. Anche perché quella direttiva UE non è vera e propria legislazione. Quindi è perfino fuori luogo che la Meloni citi la UE, alla quale fregherà poco di questo innalzamento. È stato aumentato il tetto del contante perché questo governo voleva farlo, e la ragione non è stata affatto spiegata. Ma passiamo ora al POS.

Era stato reso obbligatorio per qualsiasi importo, e solo quest’anno sono subentrate anche delle sanzioni per chi avesse rifiutato il pagamento tramite POS. Va detto che il governo precedente si è dimenticato di regolare anche le gabelle bancarie, che in certi casi (piccoli commercianti e professionisti) finiscono per gravare un po’ troppo sull’utile, e possono anche finire per gravare sul consumatore. Questo governo, nella sua manovra o dialogando bene con le banche, avrebbe potuto occuparsi di questa piccola faccenda. Invece che fa? Toglie l’obbligatorietà fino a 60 euro di spesa!

Ovviamente il problema delle commissioni bancarie rimane. Semplicemente è stato tolto un obbligo fino a una certa cifra, e anche in questo caso senza la benché minima motivazione logica!

Per quel che riguarda il terzo elemento di questa triade oscura, è cioè l’annunciato smantellamento del Reddito di Cittadinanza, le cose sono ancora più torbide. Come avevo già scritto, manca anzitutto una definizione chiara di chi siano esattamente gli “occupabili”. E tutti si chiedono che fine faranno, e che trattamento gli sarà riservato. Poi non è stato presentato alcuno studio, documento, o quantomeno una scheda sintetica, che avvalori quelle tesi che la Meloni ha sostenuto in questi tre anni, e cioè che il RdC impedirebbe alle aziende di assumere, o che la gente preferisce stare a casa, che sono tutti truffatori, che il lavoro c’è, e via discorrendo.

Dei numeri chiari, per avvalorare una decisione, spiegando ai cittadini che è “cosa buona è giusta”, non ci vorrebbero? Li abbiamo chiesti, ma niente. Non arrivano. Però ci sono quelli contrari, che fornisce INPS e ISTAT, sull’aumento dei contratti regolari, sul dato della disoccupazione che anch’esso aumenta (quindi del lavoro che non c’è affatto), sull’inoccupabilità, sulla risibile percentuale di truffe rispetto ai beneficiari regolari (ancor meno di quanto accade con le truffe sull’invalidità), e anche qui: via discorrendo!

Non si possono fare proclami e sostenere la narrativa mediatica, ma serve, appunto, un minimo di rigore documentale!

Anche tralasciando tutto questo, per smantellare una misura si dovrebbe avere ben in mente con cosa sostituirla. Ma nemmeno questo. Non si sa nulla su cosa questo governo voglia fare per chi se la passa veramente male, e si pensi che il RdC ha sostituito il vecchio REI. Quest’ultimo è morto e sepolto; non è che riemerge smantellando il RdC. Non c’è proprio nulla, come non c’è traccia di idee concrete nella mente di questi neo governanti. Dunque anche qui abbiamo un’illogicità profonda nel decidere, sic et simpliciter, lo smantellamento della misura con un «poi vedremo»!

Questa triade oscura non è analizzabile razionalmente, pertanto dobbiamo considerare che sia stato tutto improvvisato per un fine – questo sì – verosimilmente razionale quanto dissoluto.

L’unica ipotesi ragionevole che a me sovviene è ora la seguente: si tratta di un regalo alla microborghesia senza scrupoli. Non sono pochi, badate bene. Sono tanti, non hanno nulla a che vedere coi ricchi e la borghesia tradizionale, e votano questa destra perché contano di essere foraggiati in un modo o nell’altro. Ed è avvenuto; anche se nella maniera probabilmente più sporca, poco avveduta e ponderata, che vi sto raccontando.

È la microborghesia disonesta degli autonomi, che si annida tra l’onestà di piccoli commercianti, stentate partite iva, ristoratori e operatori della ricettività, imprenditori di settori ad alta necessità di manodopera, insomma annidati in tutto il tessuto di produttività medio-basso di questo paese.

Piccoli evasori e aguzzini della manodopera abituati a sfruttare ogni espediente per mantenersi, appunto, in quell’aura borghese che altrimenti li rigurgiterebbe. Potranno così compensare la frustrazione di un fisco nemico che non hanno mai saputo fronteggiare, nonché parte della crisi odierna, producendo un bel po’ di nero tra pagamenti in contanti e POS poco obbligatori, con sostanziose cifre da poter fare circolare senza temere tracciamenti di sorta. Come non dovranno più temere la mancanza di personale, assicurandosi nuovamente la fila di disperati disposti ai 3 euro l’ora e tutto il resto.

Non si potrebbe certo pensare diversamente, poiché ai ricchi come ai grandi evasori non cambia nulla se il tetto del contante viene innalzato, o che si possa evitare di usare il POS, o che infine si demolisca il RdC. Loro hanno altri metodi molto più sopraffini e non vengono mai “importunati” dal continuare a fare i propri affari; figuriamoci se lo va a fare proprio la destra!

È solo quella microborghesia a essere favorita. Al massimo – ma nemmeno tantone godrà anche la microcriminalità (è tutto micro…), il riciclaggio di botte da 5.000 euro alla volta fa certamente gola anche ai piccoli delinquenti, e a tante nuove leve che arriveranno incavolati neri dalla perdita del sussidio. Questi ultimi, alla fine, potrebbero perfino trovare sbocchi interessanti e convertirsi alla concezione di vita melonesca: bisogna pur campare!

C’è un’ulteriore e macabra razionalità di destra: diminuire la disparità tra i grandi aguzzini ed evasori e piccoli aguzzini ed evasori.

Quando la Meloni e i suoi ministri dicono che “in un mese non potevano fare miracoli” hanno pure ragione. Non c’era altro modo per ammansire e tener buoni un bel pezzo del loro serbatoio di voti, facendogli perlomeno “sbarcare il lunario” con gli espedienti, se non attraverso questa maldestra triade oscura in una micromanovra di stampo pseudo finanziario.

Avevo chiuso quest’articolo ieri sera. Ma dopo aver sentito Bersani penso che la frase giusta per chiudere sia proprio quella che ha pronunciato lui: «Se dai da bere a un ubriaco non sei un buon oste!».