Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella serata di mercoledì ha  tenuto a Palazzo Chigi una conferenza stampa per illustrare le misure del Dpcm del 3 novembre per fronteggiare l'emergenza da Covid-19.

Ad inizio del suo intervento, il premier ha reso note due novità.

La prima riguarda la data di inizio del provvedimento: non entrerà in vigore da giovedì, bensì da venerdì 6 novembre, con un giorno di ritardo.

L'altra riguarda la collocazione delle regioni nelle tre fasce di attenzione definite in base all'andamento del contagio e a ben 21 fattori di valutazione. 

Secondo l'ordinanza emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza,

nella fascia gialla, con criticità moderata, vi rientrano: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Toscana, Molise, Marche, Sardegna, Friuli Venezia Giulia e le provincie autonome di Trento e Bolzano;

nella fascia arancione, con criticità medio alta: Puglia e Sicilia;

nella fascia rossa, con criticità elevata: "Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle D'Aosta rientrano nell'area rossa". 

Conte ha sottolineato che "le ordinanze del ministro della Salute non sono arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l'esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente" con i "rappresentanti delle Regioni".

Evidentemente, però, il presidente della regione Lombardia non lo ha ancora capito, perché poco prima che Conte parlasse, sul suo account Facebook postava la seguente dichiarazione, affermando che da sue  informazioni, l’ultima valutazione della Cabina di Monitoraggio del CTS con l’analisi dei 21 parametri risaliva addirittura a circa 10 giorni fa: 

E non siamo neppure a venerdì!