Sanzioni, la Russia minaccia conseguenze irreversibili... anche all'Italia
"La visita del Papa all'ambasciata russa è un gesto senza precedenti, con il quale il pontefice ha mostrato particolare attenzione alla questione ucraina. Allo stesso tempo, e questo è importante, vediamo in ciò una conferma da parte di papa Francesco del carattere amichevole e fiducioso nei rapporti tra la Russia e la Santa Sede.È significativo che il pontefice, a differenza di molti leader di Paesi occidentali, non abbia subito espresso giudizi affrettati, poiché, come ha detto, potevano essere imprecisi. Ha mostrato un sincero interesse a comprendere, per quanto possibile, la situazione in Ucraina e formarsi la propria opinione. L'Ambasciatore Alexander Avdeev ha descritto in dettaglio a Papa Francesco le cause alla base del conflitto ucraino, della catastrofe umanitaria creata dal nuovo governo di Kiev nell'Ucraina orientale e del genocidio degli abitanti di quella regione. E questo perché le persone chiedono autonomia culturale e amministrativa, il diritto a parlare la propria lingua madre. La conversazione riguardava anche le organizzazioni neonaziste legalizzate in Ucraina, che hanno i propri distaccamenti paramilitari, e i piani delle autorità ucraine per creare armi nucleari.In questa fase continuano i contatti con il Vaticano. Apprezziamo le proposte ripetutamente ricevute dai nostri partner vaticani sulle offerte di mediazione tra la Russia e le autorità ucraine. Vorrei sottolineare che grazie alle tempestive informazioni ricevute dalla gerarchia vaticana, il 10 marzo è stata effettuata un'operazione umanitaria per evacuare più di 50 orfani da un orfanotrofio alla periferia di Kiev. È anche importante che il Vaticano non esiti a chiedere che Kiev smetta di bloccare l'apertura di nuovi corridoi umanitari e impedisca il ritiro dei civili dagli scontri".
Quanto appena riferito è un passaggio dell'intervista rilasciata all'agenzia Ria Novosti dal direttore del primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov.
Quello che leggiamo è un interessante esempio della distorsione e della falsa interpretazione che i russi danno ai fatti per giustificare, al proprio interno, l'invasione dell'Ucraina, con la sistematica distruzione delle principali città ed il massacro di chi le difende o di chi ancora non è riuscito a fuggire.
Nella stessa intervista, minaccia conseguenze irreversibili nei confronti dell'Europa nel caso in cui le sanzioni alla Russia non dovessero essere ritirate. E tra i Paesi su cui il funzionario del ministero degli Esteri si è soffermato c'è anche l'Italia.
Con un accordo raggiunto a livello di presidente della Russia (Putin) e presidente del Consiglio dei Ministri (Conte) a marzo-aprile del 2020, all'Italia è stata fornita un'assistenza significativa [per l'emergenza pandemia, ndr] attraverso il Ministero della Difesa, il Ministero dell'Industria e del Commercio e il Ministero della Salute russi. Una richiesta di assistenza alla Russia fu inviata allora anche dal ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, che oggi è uno dei principali "falchi" e ispiratori della campagna antirussa di Roma.Nell'inviare una missione umanitaria in Italia, la Russia è stata guidata non dal desiderio di ricevere dividendi reputazionali o di politica estera, ma da un senso di compassione, da un desiderio di aiutare il popolo italiano in uno dei momenti più difficili della sua storia postbellica.È deprimente che ora, sullo sfondo dell'isteria anti-russa, le autorità italiane abbiano improvvisamente dimenticato tutto: i trattati e gli accordi bilaterali esistenti, la natura speciale dei nostri legami, la ricca storia secolare di relazioni e forti tradizioni, i successi nella cooperazione, il significativo capitale accumulato di fiducia reciproca... dopo che l'Italia si è unita alla campagna russofobica.Ci aspettiamo che a Roma, come in altre capitali europee, tornino in sé, ricordino gli interessi radicati dei loro popoli, così come le pacifiche, costanti e rispettose aspirazioni di politica estera. La lotta contro tutto ciò di cui i russi sono stati vittime, al limite di un vero e proprio razzismo, cederà il passo a soluzioni equilibrate volte a trovare il modo di garantire la sicurezza e la prosperità dell'intero continente europeo, e non solo di una parte di esso.
Paramonov ha parlato anche di energia rispondendo alla domanda se la Russia avrebbe potuto interrompere la fornitura di gas e greggio all'Italia in risposta alle sanzioni.
"La questione della risposta a misure restrittive di portata senza precedenti e illegittime dal punto di vista del diritto internazionale sulla Russia da parte degli Stati Uniti e dell'UE è in fase di elaborazione da parte del governo della Federazione russa. Mosca non ha mai utilizzato le esportazioni di energia come strumento di pressione politica. Le compagnie energetiche russe hanno sempre adempiuto pienamente ai loro obblighi. Continuano a farlo anche adesso. Sappiamo che l'Italia è molto preoccupato per il futuro di queste consegne. Tenuto conto della significativa dipendenza di Roma dagli idrocarburi russi, che raggiungono il 40-45%, l'interruzione di meccanismi affidabili di trasporto delle fonti di energia sviluppatisi in molti decenni avrebbe conseguenze estremamente negative per l'economia italiana e per tutti gli italiani.Le sanzioni non sono una nostra scelta. Non vorremmo che la logica del ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato la “totale guerra finanziaria ed economica” alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti e irreversibili conseguenze".