Il divieto di salire in aereo con un Galaxy Note 7 adottato da molte linee aeree nei giorni scorsi sta creando grossi e paradossali problemi a molti clienti della Samsung, dato che il costoso phablet non può volare nemmeno se tenuto in valigia. E nemmeno può essere spedito per corriere, perché i corrieri usano gli aerei e il divieto vale anche per i cargo.

Una famiglia di Hong Kong, giunta in vacanza a San Francisco all'inizio di ottobre, aveva acquistato due Galaxy Note 7 da un rivenditore della città asiatica, che ora ha informato i suoi clienti che potranno avere indietro tutti i loro soldi. Il problema ora è come riportare indietro i due apparecchi.

Un cittadino americano in viaggio a Bangkok si è messo in contatto con la società telefonica e la Samsung per sapere come poter gestire il rimpatrio, senza rimanere senza telefono. La AT&T gli ha suggerito di chiamare la Samsung. Cosa che ha regolarmente fatto, per sentirsi dire, non si sa se seriamente o ironicamente, di sfuggire ai controlli mettendo il Galaxy in un calzino.

Un altro, in vacanza in Israele, non sa come a fare al momento di ritornare in California. Anche in questo caso ripetute telefonate a Samsung e Verizon non hanno risolto il problema.

Il malcapitato, che l'ha presa con spirito, avrebbe deciso di liberarsi dell'apparecchio, ma gettare nell'immondizia l'imprevedibile smartphone potrebbe essere pericoloso. Gettarlo nel lago di Tiberiade non è una soluzione perché è un modello impermeabile. Rimarrebbe il Mar Morto, che con il suo alto grado di salinità lo disattiverebbe definitivamente.

La Samsung non ha fatto orecchio da mercante alle difficoltà dei suoi clienti ed ha cominciato a ritirare i Galaxy Note 7 in alcuni aeroporti, a cominciare da quello della capitale sudcoreana, Seul, e dai principali aeroporti australiani.

Nel tentativo di non perdere definitivamente i suoi clienti, il colosso sud-coreano mette anche a disposizione di coloro che optano per un apparecchio sostitutivo del personale che li assiste nel trasferimento dei dati.