Si è concluso in serata il Consiglio Affari esteri del 23 gennaio. Questo, nel comunicato ufficiale rilasciato a fine seduta, è quanto è stato discusso dai ministri degli Esteri dei Paesi dei Paesi dell'Unione europea in relazione alla guerra in Ucraina.
Prima della discussione in Consiglio, il ministro degli Esteri dell'Ucraina, Dmytro Kuleba, si è rivolto brevemente ai ministri dell'Ue in videoconferenza e li ha informati sugli ultimi sviluppi sul campo e sulle attuali priorità dell'Ucraina. I ministri lo hanno rassicurato che lo sforzo collettivo dell'UE continuerà per tutto il tempo necessario.Il Consiglio ha accennato al vertice UE-Ucraina, che dovrebbe svolgersi il 3 febbraio, il primo vertice dall'inizio della guerra di aggressione della Russia, cui parteciperà l'Ucraina come paese candidato. I ministri hanno poi discusso dell'ulteriore sostegno militare a Kiev.Oggi abbiamo raggiunto un accordo politico per la settima tranche di sostegno militare con ulteriori 500 milioni di euro e una misura di assistenza aggiuntiva del valore di 45 milioni di euro per le forze ucraine addestrate dalla nostra missione di addestramento militare EUMAM Ucraina. Ciò porta il sostegno militare totale nell'ambito dello strumento europeo per la pace a 3,6 miliardi di euro.
Josep Borrell, alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezzaI ministri hanno espresso sostegno all'iniziativa dell'Ucraina per una pace giusta, sottolineando l'importanza di garantire il più ampio sostegno globale possibile all'iniziativa e insistendo sui suoi elementi chiave: l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti e il diritto intrinseco dell'Ucraina di autodifesa contro l'aggressione della Russia.Infine, i ministri hanno discusso le opzioni per un meccanismo di responsabilità. L'Ue sostiene i lavori in corso presso le Nazioni Unite in materia, anche nel contesto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, e sottolinea l'importanza di preservare il ruolo fondamentale della Corte penale internazionale nella giustizia penale internazionale.I ministri hanno espresso ampio sostegno all'istituzione di una Procura internazionale all'Aia come primo passo.
E della fornitura dei carri armati tedeschi Leopard 2 tra le nuove armi da inviare in Ucraina? Ufficialmente, a quanto "non" si legge nella nota, non se ne è discusso. Però, queste sono le posizioni dei diretti interessati rilasciate al di fuori della riunione.
Domenica, il ministro degli Esteri tedesco, Anna Baerbock, ha affermato che "non ostacolerebbe" la Polonia se inviasse carri armati Leopard 2 in Ucraina.
"Per il momento la domanda non è stata posta", ha detto alla francese LCI TV, "ma se ci venisse chiesto non ci opporremmo".
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha dichiarato lunedì che il governo chiederà l'autorizzazione a Berlino. Ma ha detto che la Polonia avrebbe inviato i carri armati in Ucraina, anche con un parere negativo."Anche se non ottenessimo il consenso, nel quadro di una piccola coalizione... consegneremo comunque i nostri carri armati, insieme ad altri, all'Ucraina", ha affermato Morawiecki.
Il capo della politica estera dell'Unione europea, Josep Borrell, ha affermato che la Germania non avrebbe impedito ad altri paesi dell'UE di esportare carri armati Leopard, aggiungendo che le discussioni sul sostegno all'Ucraina non dovrebbero riguardare esclusivamente tale arma.
Un portavoce del governo tedesco, questo lunedì, ha dichiarato di non aver ancora ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione all'esportazione dii carri armati Leopard 2.
La scorsa settimana Morawiecki aveva dichiarato che la Polonia è pronta a fornire 14 Leopard 2 a Kiev. Lunedì, il consigliere per la politica estera del presidente polacco, Marcin Przydacz, ha detto di aver accolto con favore l'annuncio di Baerbock, ma preferirebbe che la posizione della Germania fosse confermata dallo stesso cancelliere Scholz.
Ma Varsavia vuole che Berlino e gli alleati della NATO inviino anche i loro Leopard, perché i soli 14 carri armati della Polonia avrebbero un impatto limitato sulla capacità di combattimento dell'Ucraina.
Dei 2.000 Leopard 2 tutt'ora in esercizio - cifra ipotetica - a Zelensky, secondo quanto da lui dichiarato, ne servirebbero circa 300 per garantire la sconfitta della Russia.